Ospedale Cortina / 14 gennaio 2025

Corriere delle Alpi intervista il Presidente Sansavini: "Il Codivilla è la vera eredità olimpica"

Corriere delle Alpi intervista il Presidente Sansavini:
Nell' il Presidente 色花堂Ettore Sansavini ha spiegato che il Codivilla è la vera eredità olimpica: "Stiamo facendo del nostro meglio e correndo contro il tempo, ma arriveremo puntuali all'appuntamento olimpico. Non bisogna comunque dimenticare che l'ospedale che stiamo costruendo andrà ben oltre l'anno olimpico, sarà la vera legacy."

Per il Presidente Sansavini - spiega il Giornalista Stefano Vietina - Cortina è un “affare di cuore”. E non solo perché nel 1979 ha costituito a Cotignola (in provincia di Ravenna) il primo polo cardiochirurgico italiano privato. E nemmeno perché, da allora, il gruppo che ha fondato, di cui è Presidente,, e che ha in gestione l’Ospedale Cortina, “il Codivilla”, rappresenta un polo di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

"A Cortina ho casa da trenta anni" - ha raccontato Sansavini -"E non nascondo che la decisione di prendere in gestione – e prima di ristrutturare adeguatamente – il Codivilla deriva da questo amore che resta e resterà incondizionato. Qui voglio portare il frutto di oltre 50 anni di esperienza e di ricerca, con le più moderne tecnologie diagnostiche e operative, sempre al servizio della salute del paziente. Ma sono un imprenditore, non mi posso permettere di non far tornare i conti a fine mese. Anche perché ho la responsabilità di 11mila dipendenti nel gruppo, e delle loro famiglie".

"Stiamo facendo del nostro meglio e correndo contro il tempo. Siamo riusciti a ridare slancio a un’iniziativa che rischiava di naufragare a causa di un Pef - piano economico finanziario che risaliva al 2013 e che, in stretta collaborazione con la Regione Veneto, abbiamo dovuto completamente rivedere. Nel frattempo, infatti, abbiamo affrontato l’emergenza Covid, l’aumento generalizzato delle materie prime e dell’energia, la scoperta di un terreno inquinato da idrocarburi e da bonificare, il fallimento dell’impresa edile Emaprice, partner del progetto affidato in concessione. Siamo ripartiti con il cuore, certamente, e con la testa. Perché abbiamo manifestato con fermezza alla Regione le nostre obiettive ragioni e rivisto i patti. Non si può andare avanti sulla strada decisa originariamente se poi tutto il contesto attorno cambia. Con la Regione ci siamo messi finalmente attorno al tavolo e abbiamo ripreso i lavori di buona lena e allungando la concessione fino al 2042".

"Arriveremo puntuali con le Olimpiadi e non bisogna dimenticare che l’ospedale che stiamo costruendo andrà ben oltre l’anno olimpico, sarà la vera legacy. Il nostro obiettivo è di dare a Cortina, come merita, un ospedale completo, moderno, utile a un territorio montano ampio; che vuol dire residenti, turisti, valli limitrofe. Un ospedale per tutti e per tutto l’anno".
 
Nei giorni scorsi - ha specificato il Giornalista - si è letto del progetto della Regione Veneto attraverso le parole del dottor Paolo Rosi, direttore del Suem del Veneto per le prossime Olimpiadi invernali. Il progetto dovrebbe coinvolgere personale da tutte le Ulss venete, con la premessa che “è l’azienda Ulss 1 Dolomiti a gestire tutto”. Il piano, da quanto si è letto, prevede che l’ospedale Codivilla di Cortina diventi il “Policlinico olimpico” per tutta la durata dei Giochi.
Rispetto al ruolo dell'Ospedale, Sansavini ha quindi spiegato che l’ospedale di Cortina è affidato alla gestione GVM  e che sarà a disposizione per stabilire chi, cosa e come: "Pensiamo di avere competenze, strutture e personale adeguati per poter garantire la migliore assistenza a tutti coloro (atleti, dirigenti, media, turisti) che saranno a Cortina nel periodo olimpico. Per questo stiamo aspettando che la Regione di convochi per formalizzare ruoli e competenze e stabilire insieme il piano di intervento".

La Coppa del Mondo: una sorta di prova del nove in vista delle Olimpiadi

"Come ogni anno - ha spiegato il Presidente Sansavini - restiamo a disposizione dell’organizzazione della Coppa del Mondo di sci femminile (18-19 gennaio) per ogni supporto necessario. Nei giorni della Coppa potenziamo lo staff, dedicando naturalmente corsie preferenziali alle necessità degli atleti e in generale delle squadre, del personale e dei volontari".

29 Strutture e 11mila addetti: è il terzo gruppo di sanità privata

Vietina ha tracciato anche il profilo del Presidente: tutto nasce il 21 ottobre 1973 con una clinica in Romagna, Villa Maria a Cotignola (Ravenna), "con un modello innovativo di assistenza fondato sulla centralità della persona, l'umanizzazione delle cure, tecnologie diagnostiche, alta specialità e complessità e comfort di alto livello".
色花堂è il terzo gruppo di sanità privata in Italia, uno dei più importanti in Europa. Il suo nucleo è una rete integrata di 29 ospedali, molti dei quali di alta specialità, 4 poliambulatori e 4 residenze assistenziali presenti in 11 regioni italiane, a cui si affiancano 14 strutture ospedaliere in Francia, Polonia, Albania e Ucraina e Kosovo. Oggi GVM, con sede centrale a Lugo, ha raggiunto i 900 milioni di fatturato, disponendo di oltre 3.900 posti letto in Europa al cui servizio lavorano circa limila addetti. E negli ultimi 10 anni il gruppo ha investito oltre 1 miliardo di euro tra infrastrutture, tecnologia diagnostica e chirurgica e IT.

Il suo è un gruppo in costante crescita

"Da sempre il mio impegno è stato chiaro: rendere la sanità di alta qualità accessibile a tutti, eliminando la necessità di affrontare lunghi viaggi in altre regioni e all'estero per ricevere cure adeguate. In Italia, disponiamo di eccellenti professionisti medici e di un sistema sanitario ben strutturato, ma sempre migliorabile. ? cruciale oggi trovare un equilibrio tra settore pubblico e privato integrando i due sistemi e promuovendo una competizione trasparente, per alleviare la pressione sul sistema pubblico e ridurre le lunghe liste d'attesa".

Il privato, però, non gode di un'ottima immagine...

"Ma il dato di realtà è che il privato ci vuole, perché il comparto pubblico da solo non potrà mai soddisfare compietamente la domanda di sanità del nostro Paese. E questa disparità diventerà ancora più importante in futuro: con l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle malattie croniche, per l'inevitabile e crescente domanda di cure sanitarie. Sono convinto che la competizione tra pubblico e privato aiuti gli uni e gli altri a tenere alto il livello della qualità ed il confronto della produttività, nella consapevolezza che le risorse pubbliche sono insufficienti per il SSN".

Può dare una mano la tecnologia?

"Acceleratori lineari, angiografi, risonanze magnetiche, TC, robot per la chirurgia, e tante altre strumentazioni di ultima generazione sono fondamentali. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la medicina, guidando l'evoluzione dei trattamenti a vantaggio dei pazienti. Dispositivi biomedici all'avanguardia, intelligenza artificiale, realtà virtuale, nanotecnologie e robotica hanno cambiato radicalmente il panorama medico, influenzando il lavoro dei medici e del personale sanitario e introducendo nuovi approcci assistenziali. L'integrazione di queste innovazioni, creando un legame stretto tra medici, tecnologia e pazienti, rappresenta la vera sfida di questo nuovo paradigma".
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