Secondo quanto riportato dalla Società Italiana di Dermatologia, in Italia ne soffre il 70-80% degli adolescenti: l’
acne una comune patologia cutanea infiammatoria che coinvolge il volto e il dorso, caratterizzata da un andamento cronico e recidivante (può, per esempio, presentare fluttuazioni stagionali o a seconda delle fasi del ciclo mestruale nelle donne).
Ne esistono
diverse tipologie, ma le lesioni cutanee caratteristiche sono sempre i comedoni (“punti neri”), le papule e/o le pustole. Le forme più infiammate presentano lesioni più profonde, noduli e cisti, spesso dolorose e con un maggiore rischio di sviluppare esiti cicatriziali.
Delle
cause e dei
trattamenti di questa problematica abbiamo parlato con il
dott. Matteo Figini, specialista in
Dermatologia presso l’ambulatorio di
Villa Lucia Hospital, a Conversano.
Acne volgare: cause e fattori predisponenti
Seborrea e
ipercheratosi follicolare, dovute per lo più alle alterazioni ormonali che si riscontrano durante la pubertà – ma anche in gravidanza o durante il ciclo mestruale –, favoriscono la proliferazione di Cutibacterium acnes (un microbo anaerobio normalmente presente sulla cute) e il rilascio di mediatori dell’
infiammazione.
Anche
altri fattori possono provocare l’insorgenza o il peggioramento dell’acne: l’uso di cosmetici occlusivi, detergenti, lozioni e indumenti inadeguati, diete a base di latte e derivati e ad alto indice glicemico (secondo alcuni studi), alcuni farmaci (es. corticosteroidi, determinarti antipsicotici e antiepilettici etc).
La storia naturale della patologia
Indipendentemente dalla gravità, l’acne di solito
guarisce spontaneamente intorno ai 20 anni, ma in una minoranza di pazienti – soprattutto donne –
può protrarsi fino ai 40 anni.
Normalmente, l’acne lieve guarisce senza cicatrici; le forme di grado moderato-grave, invece, possono lasciare
cicatrici, in grado di generare un forte stress psicologico.
Come trattare l’acne
Una
adeguata skin care quotidiana è fondamentale, ma l’abuso di prodotti detergenti o esfolianti troppo aggressivi e la rimozione meccanica delle lesioni possono risultare controproducenti. La prescrizione della pillola estro-progestinica può essere utile nelle donne.
L’approccio terapeutico dipende dalla gravità della malattia.
Acne lieve
Si utilizzano
retinoidi topici (tretinoina, adapalene, tazarotene), acido azelaico, glicolico o salicilico, perossido di benzoile e antibiotici topici (es. eritromicina, clindamicina), in monoterapia o in combinazione. Gli effetti avversi comprendono irritazione e fotosensibilizzazione.
Nelle forme più estese possono essere indicati gli antibiotici per via orale (es. tetraciclina, minociclina, doxiciclina, eritromicina).
Acne moderata
? indicata una
terapia antibiotica sistemica per via orale, solitamente associata ai trattamenti topici utilizzati anche nell’acne lieve.
Acne grave o nodulo-cistica
Il principale trattamento prevede l’utilizzo di
isotretinoina. Si tratta di uno stereoisomero dell'acido retinoico, un farmaco prescritto principalmente per il trattamento dell'acne cistica, per via topica nelle forme lievi-moderate, per via orale in quelle più gravi.
Le terapie, salvo effetti collaterali rilevanti, andrebbero proseguite
per almeno 6 settimane per verificarne l’efficacia; per ottenere un completo controllo della malattia, potrebbero essere necessarie fino a 12 settimane di terapia. L’aderenza al piano terapeutico e al follow-up è fondamentale.
Tra l’altro, l’acne può essere derivante da un
forte stress negli adolescenti: nei casi gravi, può essere indicata una consulenza psicologica di sostegno per pazienti e genitori.
Acne, come eliminare le cicatrici
Le cicatrici superficiali possono essere trattate con
peeling chimici, laser resurfacing (che consente di eliminare o correggere gli inestetismi cutanei superficiali con la vaporizzazione cellulare scaturita dal raggio ad anidride carbonica) o
dermoabrasione. Le cicatrici più profonde e di maggiori dimensioni possono essere trattate chirurgicamente.