Il fibroadenoma è un
tumore benigno del seno, molto comune soprattutto nelle donne dai 15 ai 40 anni d’età. Di solito, questo tipo di lesione non implica particolari problematiche, soprattutto se di tipo semplice. Ma in altri casi, specialmente se di tipo complesso,
può ingrandirsi molto velocemente e provocare sintomi fastidiosi. Inoltre, sebbene il fibroadenoma non possa diventare maligno di per sé, può presentare caratteristiche anomale. Il medico può quindi ritenere opportuno un
intervento chirurgico di asportazione.
Con quali tecniche si può rimuovere un fibroadenoma?
Le metodiche attualmente in uso sono principalmente tre, tutte eseguibili con anestesia locale:
- Crioablazione, tecnica mininvasiva già sperimentata in altri ambiti, ma la più recente in questo campo. L’utilizzo di una criosonda permette di iniettare azoto liquido al centro del nodulo, che viene così “congelato”: il tessuto viene necrotizzato e si riassorbe autonomamente in un arco di tempo di 6 mesi circa. La durata media è di 10-15 minuti;
- Terapia a ultrasuoni, tecnica poco invasiva che sfrutta onde a ultrasuoni ad alta intensità per distruggere in modo mirato le cellule del fibroadenoma. L’intervento dura dai 20 ai 60 minuti;
- Escissione semplice (quadrantectomia), molto indicata per noduli di grandi dimensioni o particolarmente sospetti. Prevede un’incisione generalmente intorno all’areola della mammella, l’asportazione del fibroadenoma e l’esame istologico. L’operazione può durare dai 20 ai 30 minuti.
L’intervento su fibroadenoma al seno e convalescenza
"In genere - spiega
la dottoressa Paola Colombo di
G.B. Mangioni Hospital struttura polispecialistica accreditata S.S.N. di Lecco - dopo l’asportazione di un fibroma la convalescenza è piuttosto semplice, anche in caso di
quadrantectomia. ? possibile percepire una
lieve sensazione dolorosa, assolutamente gestibile con l’assunzione di farmaci analgesici su consiglio del medico (che in molti casi non è nemmeno necessaria). Sul torace viene subito applicato un bendaggio per medicare la ferita.
La paziente può alzarsi dopo un paio d’ore dall’intervento e riprendere le proprie attività con la dovuta gradualità".
Nei giorni seguenti, sarebbe bene supportare il seno indossando un
reggiseno post-operatorio, in modo da limitare il più possibile il rischio che si sviluppino ematomi e sieromi: proprio l’accumulo di siero nella ghiandola mammaria è una possibile complicazione post-operatoria abbastanza comune, con conseguente dolore o tensione. In ogni caso, se si formasse un sieroma, è sufficiente una rapida aspirazione con ago sottile in modo da non alimentare ulteriormente il processo infettivo.
In alcuni casi può manifestarsi una temporanea
perdita di sensibilità sulla cute oppure una sorta di formicolio sulla zona trattata, ma non è necessario allarmarsi: si tratta di sensazioni che di solito scompaiono in autonomia dopo alcune settimane. ? comunque sempre bene consultare il proprio medico per ricevere le opportune indicazioni.
Per agevolare il processo di guarigione, è inoltre bene fare attenzione a
evitare sforzi particolari oppure movimenti bruschi con le braccia interessate.
Infine, una volta che sono
passati dai 7 ai 10 giorni circa dall’operazione, la paziente deve recarsi presso la struttura di riferimento per
far controllare e medicare la ferita, presso cui
saranno anche rimossi i punti di sutura. Una volta valutata la cicatrice, il medico può consigliare alla paziente di massaggiarla delicatamente per favorire il ripristino ottimale della cute.