La chirurgia addominale è la branca della chirurgia generale che tratta le
patologie a carico di tutti gli organi che si trovano all’interno della cavità addominale: fegato, milza, intestino, stomaco ecc. Rientra tra gli interventi di chirurgia addominale anche l’addominoplastica, ovvero la ricostruzione funzionale e estetica della parete addominale.
Trattando una così ampia gamma di patologie, di diversi gradi di severità,
il chirurgo addominale si trova ad affrontare situazioni più o meno complesse. Per questo motivo sono
necessari approcci diversi, che con i progressi della tecnologia si fanno sempre più
precisi e mininvasivi.
A spiegare quali sono le tecnologie che possono essere applicate con successo negli interventi di chirurgia addominale è il
prof. Luigi Masoni, direttore dell’
U.O. Complessa di Chirurgia Generale dell’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
La laparoscopia: una tecnica mininvasiva senza tagli
“La chirurgia laparoscopica addominale è
una tecnica mininvasiva che si avvale di avanzate tecnologie in costante sviluppo. Gli interventi laparoscopici si eseguono facendo
piccole incisioni sulla parete addominale del paziente. Da lì si inserisce il laparoscopio, un sofisticato strumento ottico che trasporta l’immagine ad una telecamera esterna. In questo modo il chirurgo vede l’immagine degli organi interni ingranditi su uno schermo ad alta risoluzione e può
operare con maggiore precisione e rispetto delle strutture anatomiche.
Si insuffla gas per distendere l’addome e consentire l’introduzione di strumenti di 3-5 mm di diametro. Così facendo si realizza qualsiasi intervento riducendo fortemente l’invasività.
Questo vuol dire
meno sanguinamento, ridotti rischi post-operatori e un recupero più rapido. ? il tipo di intervento oggi preferito, e solo quando non è possibile ricorrere alla laparoscopia, allora si interviene ancora con la classica laparotomia a cielo aperto.
Nell’U.O. Complessa di Chirurgia Generale si effettuano perlopiù interventi in laparoscopia, applicando poi rigidi
protocolli ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) per il recupero dopo l’intervento, con l’obiettivo di dimettere il paziente entro pochi giorni e farlo tornare alla sua quotidianità in tempi più brevi.”
La chirurgia robotica per intervenire con una precisione prima impossibile
“La chirurgia robotica è
una tecnologia estremamente avanzata, che inizia ad essere piuttosto conosciuta anche tra i non addetti ai lavori.
Permette di eseguire interventi in laparoscopia, ma con
una precisione mai raggiunta prima. A maggior ragione, questo vuol dire
meno rischi, minor trauma sui tessuti, ridotto rischio di sanguinamento e quasi nessun dolore post-operatorio.
La piattaforma per la chirurgia robotica consiste in una console con dei manipoli simili a joystick, attraverso i quali il chirurgo muove delle braccia meccaniche sulle quali sono montati gli strumenti chirurgici.
Anche in questo caso è l’immagine della telecamera laparoscopica a permettere al chirurgo di muoversi tra gli organi e i tessuti e operare con precisione.
Cosa cambia, allora? L’immagine è tridimensionale e
il robot, che viene sempre e comunque guidato dal chirurgo, opera con una precisione impossibile alla mano umana.Il tremore essenziale è azzerato e gli angoli di movimento degli strumenti sono superiori addirittura a quelli della mano dell’uomo. I vantaggi di una simile svolta tecnologica sono evidenti, soprattutto quando si vanno a trattare pazienti particolarmente compromessi o situazioni complesse, dove ridurre al minimo l’invasività dell’intervento e ottimizzare la performance sono due fattori di importanza cruciale per la salute del paziente.
All’Ospedale San Carlo di Nancy, per esempio, ci avvaliamo della chirurgia robotica in casi selezionati e particolari, per esempio
per intervenire su patologie complesse del fegato, del pancreas o del giunto gastro-esofageo”.
Per ulteriori informazioni sull’attività dell’U.O. complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Carlo di Nancy contattaci tramite il form dedicato .