La TC coronarica è un’indagine strumentale non invasiva che permette di visualizzare le coronarie, le arterie che arrivano al cuore, con grande accuratezza.
Il dott. Delio Monaco, responsabile del reparto di Radiologia del D’Amore Hospital di Taranto, effettua la TC coronarica con un’apparecchiatura estremamente sofisticata, con tecnologia a 128 strati di detettori (i sensori che ricevono i dati dal corpo). Maggiore è il numero dei sensori, più veloce è l’acquisizione delle immagini: la velocità migliora la risoluzione delle immagini e la precisione della diagnosi, specie in un organo in movimento come il cuore.
I vantaggi di questa strumentazione all’avanguardia possono essere sfruttati anche in ottica preventiva: il dott. Monaco ci ha illustrato un caso di diagnosi precoce di coronaropatia in un paziente asintomatico grazie alla TC coronarica.
La diagnosi
Il paziente, di 69 anni, esegue la TC coronarica dopo una visita cardiologica, effettuata per ipertensione, rari episodi di alterazioni del ritmo cardiaco e familiarità per coronaropatia. Una precedente prova da sforzo non era risultata dirimente.
La TC coronarica è stata eseguita presso il D’Amore Hospital in regime ambulatoriale. L’esame evidenzia, in particolare a carico di un’arteria coronarica, la discendente anteriore, una severa stenosi, cioè un restringimento del vaso.
Sono state contestualmente valutate le principali strutture del torace, i polmoni, le vie aeree, il mediastino (lo spazio compreso tra i due polmoni), la colonna vertebrale, mediante l’integrazione con una acquisizione a bassa dose radiante del torace.
La diagnosi è stata eseguita in maniera veloce e non invasiva, in un
tempo di circa 15 minuti fra preparazione ed esecuzione, richiedendo un
semplice accesso venoso periferico per l’infusione del mezzo di contrasto.
Il trattamento
A pochi giorni di distanza dall’acquisizione della diagnosi, la paziente ha eseguito presso il reparto di Cardiologia dell’Anthea Hospital di Bari una
coronarografia convenzionale, esame minimamente invasivo, in anestesia locale. Consiste nell’inserimento di un sottile catetere in un vaso del polso (arteria radiale) o dell’inguine (arteria femorale), che raggiunge le coronarie sotto guida radiografica. Durante la procedura, è stata confermata la
presenza della placca con restringimento severo della discendente anteriore e di un suo ramo diagonale.
Entrambe le lesioni sono state trattate durante la stessa seduta con
un’angioplastica (dilatazione del vaso con un palloncino montato su un sottile catetere vascolare) e il posizionamento di uno stent (rete metallica tubolare che mantiene pervio il vaso sanguigno).
Risultato
Il ripristino completo della vascolarizzazione ha prevenuto possibili conseguenze, anche gravi o potenzialmente fatali.
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