Molto spesso è una condizione reversibile, ma in alcuni casi i sintomi possono protrarsi. Il paziente che affronta il delirium post-operatorio vive stati di disorientamento associati ad agitazione e iperattività, o al contrario di apatia e letargia, talvolta alternati.
La dottoressa Jennifer Faietti, psicologa presso il
Salus Hospital di Reggio Emilia, traccia un quadro del problema e fornisce alcune indicazioni utili ai caregiver per assistere i pazienti con delirium post-operatorio.
Chi è più soggetto al delirium post operatorio?
Sebbene siano presenti alcuni fattori che comportano una maggiore vulnerabilità al delirium post-operatorio, come età avanzata, demenza o disturbi cognitivi preesistenti, può accadere che anche pazienti giovani siano soggetti a questo stato confusionale acuto nell’immediato periodo successivo a un intervento chirurgico. Altri fattori predisponenti riguardano l’abuso di alcool e droghe, alcune comorbidità, deprivazioni sensoriali.
Qual è la causa scatenante?
Così come per i fattori predisponenti, anche per le cause scatenanti non possiamo fornire una risposta univoca. Certamente alcuni aspetti possono più di frequente agire come fattori precipitanti, ad esempio l’immobilizzazione o allettamento prolungato, la chirurgia maggiore e l’anestesia generale, la perdita della routine quotidiana, l’uso di alcuni farmaci, ma anche febbre o squilibri elettrolitici, deprivazione del sonno o dolore.
Per quanto tempo può protrarsi questa condizione e quando è un campanello d'allarme per eventuali problemi cognitivi, neurologici o psicologici?
Si tratta di un fenomeno solitamente reversibile nel corso di alcuni giorni, ma i deficit cognitivi potrebbero richiedere alcune settimane per la completa risoluzione. In ogni caso il monitoraggio dell’evoluzione è importante e si suggerisce la segnalazione al medico di base al rientro dall’ospedalizzazione.
Qual è il ruolo del servizio di psicologia del reparto, per questi pazienti?
Il ruolo del servizio di psicologia si sviluppa su diversi livelli:
- favorire l’orientamento alla realtà e la calma nel paziente in stato confusionale;
- sostenere i famigliari e fornire loro indicazioni sulla migliore gestione dei pazienti con delirium;
- favorire un aggiornamento sulle migliori pratiche di gestione ambientale/contestuale del fenomeno e fornire un supporto emotivo al personale sanitario coinvolto.
Tra gli interventi per prendersi cura del delirium post-operatorio, infatti, hanno un ruolo di particolare importanza la terapia non farmacologica e la gestione dell’ambiente.
Quali consigli si possono dare ai caregiver familiari in caso di delirium post-operatorio?
La presenza dei familiari aiuta il paziente con delirium post-operatorio a recuperare la calma e ad orientarsi. I caregiver possono adottare una serie di buone pratiche per gestire al meglio la situazione:
- parlare con tono calmo, guardando la persona negli occhi;
- monitorare la situazione e avvisare tempestivamente medici o infermieri in caso di alterazioni dello stato di coscienza;
- spiegare al paziente dove si trova, perché, chi sono le persone che gli stanno intorno, per orientarlo gradualmente alla realtà;
- aiutare la persona ad indossare sempre gli occhiali o le protesi acustiche se necessarie;
- portare in ospedale foto di famigliari o amici e un orologio che il paziente possa vedere dal proprio letto;
- raccontare della vita in famiglia / paese / quartiere, facendo riferimento a persone conosciute;
- sostenere la persona a seguire le indicazioni di medici, infermieri e fisioterapisti.