Il
glaucoma è una
patologia del nervo ottico cronica e progressiva che non deve essere sottovalutata. In base ai dati diffusi dall’Associazione italiana studio per il Glaucoma, in Italia ne soffrono 1 milione 200mila persone e nel mondo 55 milioni. Inoltre, 1 paziente su 5 rischia di perdere la vista.
L’unica causa finora riconosciuta è
l’aumento della pressione intraoculare. Per questo, il miglior modo per prevenire la patologia e le sue conseguenze più gravi è la diagnosi precoce.
Ne abbiamo parlato con il
Prof. Michele Vetrugno, Responsabile dell’
Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Santa Maria di Bari.
Il glaucoma è il “ladro silenzioso della vista”. Come diagnosticare questa patologia?
Il glaucoma rappresenta la
seconda causa di cecità nel mondo. Viene definito “ladro silenzioso della vista” perché è una patologia subdola, che
non presenta sintomi. Proprio per questo motivo, l’unica possibilità di riconoscere il glaucoma è effettuare una corretta visita oculistica, che preveda anche la
misurazione della pressione oculare, oltre a valutare tutti i fattori di rischio che sono importanti per questa patologia. Primo fra tutti una
蹿补尘颈濒颈补谤颈迟à accertata di genitori o zii.
Come si manifesta il glaucoma?
Il glaucoma si manifesta in maniera infida, con un
restringimento concentrico del campo visivo, cioè della porzione di spazio che ogni occhio ha la possibilità di vedere. Ma, essendo un fenomeno poco misurabile, l’unica maniera è fare prevenzione con una diagnostica appropriata. Oltre alla misurazione della pressione oculare, sono importanti l’
esecuzione del campo visivo e l’esecuzione dell’OCT (che è una vera e propria TC del nervo ottico, che permette di valutare la normalità del nervo stesso). Gli esami sono consigliati dai 40 anni in poi, età a partire dalla quale la patologia si manifesta.
Quali sono i trattamenti effettuati nell’Ambulatorio di Oculistica?
C’è la possibilità di effettuare
tutti i tipi di trattamento utili per conservare la vista in un paziente glaucomatoso, dalla terapia medica alla
terapia laser, alla terapia chirurgica, utilizzando dei dispositivi valvolari di ultima generazione che consentono un decorso post-operatorio migliore rispetto a quello che permetteva la chirurgia tradizionale del passato.