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? un disturbo che affligge un numero altissimo di persone, ma con grande variabilit¨¤ di sintomi e natura. Si tratta del mal di testa, o cefalea: quest’ultimo termine ha origine dal greco kefal¨¦, che significa proprio “testa”. Secondo le statistiche condivise dalle societ¨¤ scientifiche che studiano questa patologia, in Italia circa 6 milioni di persone, ovvero il 12% della popolazione, soffre di emicrania, ovvero una tipologia specifica di mal di testa. ? bene quindi definire con esattezza quali tipi di mal di testa possono manifestarsi. Nel parliamo con il Dott. Giovanni Bianchedi specialista in neurologia.

Cefalee: di cosa si tratta e quante tipologie esistono

Con “cefalea” si intende un dolore localizzato in qualsiasi parte del cranio o del collo. Le cefalee si distinguono in primarie, in cui non vi ¨¨ nessuna lesione strutturale causale, e secondarie, ovvero sintomatiche di malattia organica. Il 90% delle cefalee ¨¨ primario e le forme pi¨´ comuni sono la cefalea muscolotensiva, che colpisce il 42% della popolazione mondiale, l’emicrania senza aura e la cefalea a grappolo.
L’emicrania si presenta con maggiore frequenza nel sesso femminile, tanto che il rapporto con i soggetti di sesso maschile ¨¨ di 3 a 1. Ha una componente genetica e compare in giovane et¨¤, talvolta perfino in et¨¤ scolare. ? una cefalea accessuale (cio¨¨ di carattere improvviso), con crisi separate intervalli liberi, molto capricciosa e imprevedibile. ? possibile per¨° che stile di vita errato, stanchezza, stress, sonno non ristoratore, emozioni o seguente distensione possano far precipitare gli attacchi. Non a caso, esistono anche un’emicrania “da weekend” e un’emicrania ”alimentare”, che compare entro un’ora dall’ingestione di certi cibi: alcol, vino rosso, formaggi, cacao, cibo ”spazzatura”. L’emicrania ¨¨ caratterizzata da un dolore pulsante, martellante, che aumenta rapidamente e diventa insopportabile, a tal punto da risultare invalidante. Si associa a nausea, talora vomito, disagio per luce e rumore e accentuazione del dolore con i bruschi movimenti e l’attivit¨¤ fisica. I soggetti che ne soffrono sentono il bisogno di stare fermi, in penombra, in silenzio. La durata di ogni singolo attacco va dalle 3 alle 72 ore e in media si hanno 2-3 attacchi mensili. Nei soggetti di sesso femminile, ¨¨ molto sensibile alle fluttuazioni ormonali: cessa in gravidanza e spesso compare in periodo mestruale, per poi alleviarsi con la menopausa.

Mentre il dolore dell’emicrania non ¨¨ necessariamente localizzato, il dolore della cefalea a grappolo ¨¨ invece caratterizzato da intensit¨¤ elevata localizzata al globo oculare e all’orbita. I singoli episodi hanno una durata generalmente inferiore a un’ora e si verificano con carattere periodico della durata di settimane o mesi, alternati a lunghi periodi di remissione. Durante la fase attiva, gli attacchi tendono a presentarsi quotidianamente pi¨´ o meno alla stessa ora. A differenza dell’emicrania colpisce maggiormente gli uomini.
La cefalea muscolotensiva ¨¨ assai meno intensa: ¨¨ quindi sopportabile e non invalidante. Ha carattere di pesantezza, tedio, dolenzia frontale, a casco od occipitale, con dolore irradiato ai muscoli del collo e delle spalle. Fluttua nelle 24 ore, in genere dura pochi giorni, ma pu¨° cronicizzarsi specie se si abusa di farmaci FANS.

Mal di testa e correlazione con il COVID-19

C’¨¨ inoltre un fattore in pi¨´ da considerare nell’ultimo periodo: il COVID-19. Anche se il mal di testa non ¨¨ un sintomo di questa patologia, gli ultimi studi indicano che si presenta anche nei pazienti senza una storia di cefalea. In attesa di chiarire il legame fra l’infezione e il mal di testa, ¨¨ possibile individuare anche queste cause, connesse al particolare momento che stiamo vivendo: 
disagio psicologico e tensioni interpersonali

• insonnia
• mancata attivit¨¤ fisica
• utilizzo non corretto di dispositivi digitali
• dieta inadeguata e fumo eccessivo
• squilibrio del bioritmo

Quando rivolgersi al neurologo e come si svolge la visita

Tutto il vasto capitolo delle cefalee ¨¨ di competenza neurologica. La visita ¨¨ dunque sempre indicata, sia per fare la diagnosi, sia per distinguere le varie forme che possono presentarsi nello stesso individuo. Allo stesso tempo, si rende essenziale per impostare le adeguate terapie: in questo modo, ¨¨ possibile evitare il cronicizzarsi del disturbo e l’eccesso di trattamento. In particolare, diventa davvero indispensabile se il mal di testa ¨¨ associato a traumi oppure se pu¨° essere connesso a patologie diagnosticate in precedenza.
La visita consiste essenzialmente in un’anamnesi accurata e nella descrizione pi¨´ precisa possibile dei sintomi. Dal momento che, come si ¨¨ visto, il mal di testa pu¨° associarsi a diversi contesti, si consiglia di affidarsi a strutture specializzate, in cui ogni disciplina ¨¨ altamente mirata ma allo stesso tempo dialoga con tutte le altre.