L’occhio secco è una patologia frequente negli adulti, che si manifesta con
irritazione,
bruciore, la sensazione di avere dei granelli di sabbia negli occhi e la
vista offuscata. Questi fastidi rendono più difficile anche svolgere attività banali, come guardare lo smartphone o la TV, vedere un film al cinema, guidare l’automobile di notte quando sono accesi i fari delle altre vetture.
Ne parla il
dott. Scipione Rossi, Responsabile dell’.U.O. di Oculistica presso l’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
Quali sono le cause più frequenti della sindrome da occhio secco?
L’occhio secco può avere diverse cause. Spesso è
legato all’età, perché le ghiandole che producono il film lacrimale diventano meno efficienti.
Tra i fattori di rischio vi sono anche alcune
patologie sistemiche reumatiche. In quel caso l’occhio secco è accompagnato anche dalla secchezza di altre mucose come quelle della bocca o quelle genitali. O l’assunzione di alcuni farmaci come le benzodiazepine.
Infine c’è una questione di genere dal momento che la patologia si manifesta più spesso nelle donne over 45, e ancora di più in quelle in menopausa.
Anche l
e persone che lavorano a lungo al PC o stanno per molto tempo
davanti allo schermo tendono a soffrire di secchezza oculare, perché la concentrazione sul dispositivo elettronico induce a non battere gli occhi, azione indispensabile per distribuire il film lacrimale nell’occhio.
? possibile soffrire di secchezza oculare dopo un intervento chirurgico?
Sì, la secchezza oculare è frequente soprattutto
dopo gli interventi di cataratta, dunque in soggetti anziani che già hanno una perdita di funzionalità delle ghiandole che secernono il film lacrimale. All’occhio secco dovuto all’età si sommano anche i fastidi dell’intervento: il paziente si ritrova quindi in una situazione di discomfort post-operatorio che, in chi è già predisposto alla secchezza oculare, può essere molto fastidioso e duraturo. In alcuni casi il discomfort può durare fino a sei mesi.
Si tratta con lubrificanti locali, come in un occhio secco e con blandi antinfiammatori, e non desta particolari preoccupazioni.
Come si svolge la visita oculistica per l’occhio secco?
La prima fase è
l’anamnesi, durante la quale il medico dialoga con il paziente a proposito dei sintomi ma anche dello stile di vita. Serve a capire se svolge attività che possono favorire l’occhio secco o se ci sono altri fattori di rischio o sintomatologie associate.
La visita oculistica consiste in
test lacrimali e osservazione della superficie oculare, della cute palpebrale e delle palpebre stesse. In aggiunta, però, l’oculista potrebbe consigliare una visita allergologica o reumatologica, se sospetta l’esistenza di una patologia sistemica.
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