Basandosi sui dati dell’Istituto Superiore di Sanità 2022 (relativi al 2020), sono state stilate una serie liste dei
centri italiani di Procreazione Medicalmente Assistita riportando il
numero di procedure eseguite in un anno: il
Centro PMA di
Ospedale Santa Maria di Bari è presente in due delle liste, confermandosi
punto di riferimento di eccellenza del Centro Sud per le coppie che devono affrontare le problematiche dell’颈苍蹿别谤迟颈濒颈迟à.
Il Centro PMA di Ospedale Santa Maria è
secondo, in tutta Italia, tra quelli che nel 2020 hanno effettuato un
maggior numero di procedure IUI (inseminazioni intrauterine) e per numero di cicli eseguiti, con 320 procedure all’attivo. Prima della struttura pugliese, solo l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano di Milano con 324 procedure.
La struttura barese si trova anche ai primi posti della lista dei centri italiani che nel 2020 hanno effettuato un
maggior numero di procedure da scongelamento di ovociti (FO - Frozen Oocyte) e relativo numero di cicli eseguiti. In particolare, Ospedale Santa Maria è al quarto posto con 49 procedure, dopo Policlinico Sant’Orsola, Malpighi di Bologna (126); Ospedale Sandro Pertini di Roma – ASL Roma 2 (110); Istituto Clinico Humanitas di Rozzano di Milano (64).
«
La pandemia da Covid-19 ha inciso notevolmente nel 2020 sulle attività di PMA, in quanto i trattamenti non ritenuti urgenti sono stati inizialmente sospesi con il Decreto del Governo emanato il 9 marzo 2020», spiega il
dottor Pasquale Totaro, responsabile del
Centro PMA dell’
Ospedale Santa Maria di Bari. «
Il rallentamento dei percorsi ha portato alla mancata nascita in tutto il Paese di 2.857 bambini (-20% rispetto al 2019). Tuttavia, anche come unica struttura privata non convenzionata SSN tra quelle su menzionate, siamo lieti dei cicli che abbiamo potuto portare avanti in quel periodo così difficile, e che ci hanno permesso di raggiungere ottimi risultati. Nel 2021 il nostro Centro ha festeggiato i 30 anni di attività, con oltre 10.000 prelievi ovocitari, più di 2.500 gravidanze e altrettanti bambini nati dal 1991 a oggi».
Coppie e PMA: quando rivolgersi allo specialista
Dopo un anno di rapporti liberi e non protetti nella coppia, se non dovesse instaurarsi una gravidanza, è opportuno rivolgersi a uno specialista. Se la donna supera i 35 anni, però, il consiglio è di consultarlo dopo i primi
6 mesi di “tentativi”. Infatti, con il passare del tempo, diminuisce la fertilità e automaticamente la percentuale di successo della fecondazione.
Oggi la gravidanza è ricercata sempre più tardi, a causa di diversi fattori tra cui la scelta del partner o la situazione economica precaria. ? bene sapere che la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale, detta anche Social Freezing, è una delle possibili opzioni del Centro PMA per le
donne dopo i 35 anni proprio nel caso in cui si decida di posticipare una gravidanza (infatti, gli ovociti sarebbero comunque più giovani e con maggiori probabilità di successo).
Rivolgersi a un Centro specializzato in PMA come quello dell’Ospedale Santa Maria consente una diagnosi tempestiva di eventuali patologie e di intervenire sull’
颈苍蹿别谤迟颈濒颈迟à con trattamenti mirati e, dove ciò non fosse possibile, di intraprendere il
percorso di Procreazione Medicalmente Assistita. La coppia viene seguita da un
team di specialisti (ginecologi, urologi e andrologi, ma anche psicologi) per valutare insieme opzioni e possibilità.
I
cicli di trattamento di PMA si articolano in maniera diversa in base al livello: I, II e III livello. I livelli partono dal metodo più naturale e meno invasivo. La metodica di I livello è l’inseminazione intrauterina (IUI); la fecondazione in vitro (FIVET e ICSI) è, invece, catalogata come di secondo e terzo livello.
Fonte: dovecomemicuro.it