Con l’arrivo dell’estate, ritorna la voglia di praticare
attività fisica soprattutto all’aperto. Tutti gli sport, dalla semplice escursione, al trekking, alla camminata, allo sci estivo, al pattinaggio, devono essere affrontati in condizioni fisiche adeguate e
con la corretta preparazione, infatti, l’Istituto Superiore di Sanità stima che ogni anno si verifichino circa 300.000 cosiddetti
trauma season (traumi stagionali, soprattutto estivi).
Quando non siamo abituati a fare attività fisica o siamo un po’ fuori forma, è facile restare senza fiato e, se si avvertono
stanchezza, vertigini, eccessiva sudorazione è consigliabile fermarsi a recuperare. In genere una pausa di 5-10 minuti è sufficiente a riportare il battito cardiaco alla normalità. Se non succede che fare?
“E’ importante - spiega il Dottor Piergiorgio Riccardi, della
Cardiologia dell’
Ospedale Cortina - iniziare qualsiasi pratica sportiva con pochi minuti al giorno di
riscaldamento e stretching, da aumentare gradualmente per riattivare il sistema cardiocircolatorio e riscaldare i muscoli”.
“Anche
seguire un regime alimentare bilanciato, può essere di aiuto - afferma il Dottor Giovanni Mazzanti responsabile della
Medicina Interna e generale - per fornire all’organismo, prima dell’attività fisica,
un apporto proteico, idrico ed energetico adeguato”.
“L’ideale sarebbe
effettuare un Check Up almeno una volta all’anno" - riprende il Dottor Riccardi. "In particolare per valutare lo stato di salute generale, all'Ospedale Cortina è possibile sottoporsi a controlli di
prevenzione cardiovascolare base e di
prevenzione cardiovascolare avanzata. Se i sintomi indicati in precedenza, ricompaiono alla minima pratica sportiva, la mossa giusta è rivolgersi a un cardiologo che può consigliare
un test da sforzo. Esame semplice e indolore che, tramite un elettrocardiogramma e la misurazione della pressione arteriosa, mentre il paziente pedala su un cicloergometro (bicicletta) o su una pedana mobile, permette di individuare i segni di un’eventuale sofferenza cardiaca causata da placche aterosclerotiche, o accertare la presenza di aritmie”.
“Oltre alla preparazione, per fare sport in sicurezza, è sempre importante
avere prudenza ed essere attrezzati - raccomandano il Dottor Massimo Vota (Responsabile) e il Dottor Alessandro Mecca del
PPI - Punto di Primo Intervento (Pronto Soccorso) - ad esempio indossando le calzature adeguate ai diversi tipi di sport o usando il casco in determinate situazioni. Questi accorgimenti ci possono preservare da spiacevoli traumi. Quando siamo in ambienti nuovi la probabilità di incorrere in incidenti è molto alta e ci si possono procurare
traumi in vari distretti corporei come caviglie, piedi, spalle. In base al livello di urgenza, valutato dagli specialisti, i pazienti che giungono al PPI, sono precocemente immobilizzati, sottoposti a esami strumentali di Diagnostica per Immagini, e indirizzati ai trattamenti di Ortopedia e Traumatologia.
“ Per affrontare lo sport in sicurezza - ribadisce il Dottor Davide Paratore specialista in
Ortopedia e Traumatologia - è importante utilizzare attrezzature idonee in modo corretto, come i bastoncini da trekking, che possono procurare, se usati erroneamente,
instabilità di caviglia e lesioni cartilaginee. Se non tempestivamente e correttamente trattate, talvolta nonostante ciò, possono residuare una lassità, che può continuare a provocare disagi nella pratica sportiva e limitarne le prestazioni. Nel caso non abbiano successo le
tecniche conservative (fisiokinesiterapia, infiltrazioni, terapia medica, manipolazioni specifiche) si procede al trattamento chirurgico ricostruttivo”.
“ Anche una semplice pedalata in bicicletta - prosegue il Dottore - può causare, in caso di caduta, la frattura della clavicola. Essendo un osso “particolare” si tenta sempre il trattamento conservativo immobilizzando il paziente con un apposito bendaggio, che manterrà per circa 30 gg.
In caso di insuccesso si ricorre all’intervento di ricostruzione chirurgica (riduzione e osteosintesi) ”.
E per gli appassionati della corsa?
“ Il rischio - approfondisce il Dottore - può essere di incorrere nella
frattura del maratoneta o Malattia di Deutschlander che comporta la rottura traumatica dei metatarsi centrali. Solitamente il trattamento è conservativo, ma l’atleta va valutato nel tempo e deve essere seguito da un fisioterapista”.
La riabilitazione è di primaria importanza per una ripresa sicura, corretta, completa ed efficace dell’attività sportiva dopo un periodo di immobilità per un trauma, non solo per le lesioni trattate chirurgicamente.
“Per il recupero dell’attività articolare e della deambulazione post traumatica - ricorda il Dottor Attilio Franciosi specialista in Fisiatria e Neurologia - è possibile effettuare specifici trattamenti di
Medicina fisica e Riabilitazione sia
in ambulatorio sia
in ricovero. Nei casi in cui i traumi necessitino di intervento chirurgico, per esempio nella lesione del legamento crociato anteriore e posteriore, il percorso di recupero della funzionalità e della mobilizzazione segue un protocollo stabilito dal Fisiatra. I tempi di recupero dipendono dalla gravità del caso, ma anche dalle capacità di recupero dell’individuo”.
“Nei casi in cui la parte interessata dal trauma sia fortemente dolente o dopo intervento chirurgico, per alleviare la sintomatologia dolorosa, si può ricorrere alla terapia antalgica farmacologica - completa il Dottor Luigi Veranda Direttore Sanitario e specialista in
Terapia del dolore. I farmaci: cortisonici, antinfiammatori e anestetici locali vengono somministrati con tecnica infiltrativa.
All'Ospedale Cortina è possibile essere seguiti in
un percorso completo a partire dalla valutazione della preparazione fisica fino alla gestione dell trauma e al completo recupero della mobilità ?
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