In età infantile possono insorgere
patologie e anomalie a livello urologico per le quali la diagnosi, il trattamento tempestivo e i controlli periodici sono sempre fondamentali.
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La stenosi del giunto pielo ureterale è una delle patologie che può manifestarsi in età pediatrica: è
una malformazione congenita caratterizzata da un restringimento a livello della giunzione tra il bacinetto renale, che raccoglie l'urina prodotta dai reni, e l’uretere, piccolo condotto che porta l’urina dentro la vescica. Questo restringimento
impedisce il corretto deflusso dell’urina, con severi rischi per la funzionalità dei reni"
- spiega il
dottor Luciano Minelli specialista in Chirurgia pediatrica a
G.B. Mangioni Hospital di Lecco, struttura polispecialistica accreditata SSN.
Le cause
La stenosi del giunto pielo ureterale è una patologia congenita. In alcuni casi, invece,
può essere provocata dalla compressione di vasi sanguigni anomali a livello del giunto pielo ureterale o dall’inserzione alta dell’uretere.
La stenosi può essere
monolaterale o bilaterale, si manifesta al 5° mese di vita gestazionale pertanto può essere diagnosticata in epoca prenatale con l’ecografia. "Se la malformazione è monolaterale - specifica il Dottore - è meno grave perché è compromesso un solo rene, per cui l’altro funziona correttamente. Qualora la stenosi fosse bilaterale, ossia entrambi i reni non funzionano più in modo corretto, si può richiedere la dialisi neonatale che prosegue fino al terzo anno di vita in attesa di un trapianto renale".
Come si manifesta
La stenosi del giunto pielo ureterale,
alla nascita, è asintomatica. Si manifesta con la crescita e i principali sintomi sono:
- frequenti infezioni urinarie
- sangue nelle urine
- talvolta dolore al fianco, simile a quello della colica renale.
Come si effettua la diagnosi
Solitamente la stenosi del giunto pielo ureterale si può diagnosticare precocemente con l’ecografia prenatale. L’ecografia è, peraltro, l’esame diagnostico di primo livello anche per individuare e monitorare questa patologia nel paziente pediatrico, integrata con altri accertamenti più specifici quali:
La patologia non mette in pericolo di vita il piccolo paziente, ma la diagnosi precoce è importante per impostare, dopo la nascita, un costante monitoraggio, valutare l’entità della malformazione ed eventuali danni renali, per decidere se programmare un intervento chirurgico d’urgenza o posticiparlo fino all’ottavo mese o nel primo anno di vita del bambino/a.
Il trattamento chirurgico
Per eliminare l’ostruzione e ripristinare il corretto deflusso dell’urina, il trattamento è chirurgico. L’intervento chirurgico consiste nel rimuovere, attraverso un’incisione di circa 5/6 cm, il tratto di uretere stenotico e nel suturare direttamente la porzione terminale del bacinetto renale a quella dell’uretere. Per prevenire la ricomparsa del restringimento e favorire il drenaggio dell’urina, nel corso dell’intervento chirurgico viene posizionato uno stent, che verrà, in seguito, rimosso.
Le visite di controllo
Le visite di controllo post-operatorio sono fondamentali per monitorare l’esito dell’intervento, escludere eventuali complicanze o recidive e valutare la funzionalità renale. Solitamente la prima visita di controllo si effettua a distanza di 1 mese dall’intervento chirurgico. La successiva, a 3 mesi. Le altre, a distanza di 6 mesi.
Le visite di controllo vanno ripetute almeno fino ai 3 anni di età.
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