G.B. Mangioni Hospital / 28 marzo 2025

Diabete: i vantaggi delle nuove terapie come l'insulina settimanale

Diabete: i vantaggi delle nuove terapie come l'insulina settimanale
Nel 2024 l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha approvato l’uso della prima insulina settimanale per il trattamento del diabete negli adulti che - a differenza degli altri tipi di insulina - è somministrata appunto una sola volta a settimana.

Per i diabetici, quasi 4 milioni solo in Italia, la frequenza delle iniezioni di insulina si riduce da 365 a 52 l’anno. Un cambiamento epocale e significativo nella gestione terapeutica della patologia poiché migliora la qualità di vita dei pazienti, aumenta l’aderenza al trattamento e ottimizza il controllo glicemico.

Ne abbiamo parlato con la Dott. ssa Emanuela Gianotti del nuovo servizio ambulatoriale di Diabetologia di G.B.Mangioni Hospital di Lecco - struttura polispecialistica accreditata SSN.

Cos’è l’insulina e a cosa serve

L’insulina è un ormone secreto dal pancreas, la sua funzione principale è quella di regolare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue - spiega la Dottoressa. Inoltre, consente alle cellule di assorbire il glucosio dal sangue e utilizzarlo come fonte di energia. L’aumento di glucosio nel sangue - iperglicemia causato da un’insufficiente produzione e/o alterazione della funzione dell’insulina provoca il diabete.

Esistono due principali forme di diabete:
  • diabete di tipo 1, autoimmune, con assenza totale di produzione di insulina per la distruzione progressiva delle cellule che la producono
  • diabete di tipo 2, forma più comune, caratterizzata da una secrezione parziale di insulina e da una ridotta sensibilità dell’organismo all’ormone, nota come insulino-resistenza.
La terapia insulinica è fondamentale per mantenere sotto controllo i livelli di glicemia e prevenire le complicanze di questa patologia.

Cos’è e come funziona la nuova molecola a rilascio prolungato dell’insulina settimanale

La nuova molecola dell’insulina settimanale (ICODEC), simile a quella umana, consente un rilascio prolungato e costante dell’insulina nell’organismo. La sua efficacia è possibile grazie a tre modifiche strutturali: sostituzione di 3 aminoacidi che ne migliorano la stabilità, legame con un acido grasso a lunga catena, che permette un rilascio graduale, una ridotta degradazione enzimatica, che prolunga la durata dell'azione insulinica. Queste caratteristiche consentono a questa nuova molecola di avere un’emivita di circa otto giorni e di mantenere costanti i valori glicemici con una sola iniezione sottocutanea settimanale.

I vantaggi delle nuove terapie per i pazienti

Il principale vantaggio per i pazienti, spesso anziani e con necessità di assumere più farmaci al giorno per patologie concomitanti, è la possibilità di ridurre il disagio e la frequenza delle iniezioni da quotidiane a settimanali. Passare da 7 a 1 iniezione a settimana permette ai diabetici una maggiore libertà, evitando di dover pianificare ogni giornata in funzione della terapia.
 
Altri vantaggi sono:
  • facilitare l’aderenza alla terapia
  • ridurre il rischio di errori di dosaggio.

Un'alternativa efficace all’insulina giornaliera

La nuova molecola migliora il controllo glicemico con la stessa efficacia dell'insulina basale giornaliera, sia nei pazienti che iniziano la terapia, sia in quelli che sostituiscono l'insulina giornaliera, mantenendo stabile la glicemia durante la giornata senza aumentare significativamente la possibilità di episodi ipoglicemici.
Mantenere costanti i valori della glicemia riduce il rischio di complicanze diabetiche, come patologie cardiache, ictus, nefropatia e retinopatia - sottolinea la Dottoressa.

Insulina settimanale per i diabetici di tipo 2 e per pazienti selezionati con diabete tipo 1

L’insulina settimanale è indicata per i diabetici di tipo 2, monitorati dal Diabetologo, in trattamento farmacologico con almeno 2 farmaci ipoglicemizzanti e in compenso non ottimale.
Può essere somministrata anche ai pazienti con diabete tipo 1, solo in casi selezionati, poiché il rischio di ipoglicemia è più elevato. Questa nuova molecola, pertanto, può essere un’opzione terapeutica anche per i diabetici di tipo 1 che dimenticano o saltano frequentemente la somministrazione dell'insulina basale riducendo il rischio di chetoacidosi diabetica.

Il principale effetto collaterale, come per tutti i tipi di insulina, è l'ipoglicemia. Tuttavia, le evidenze scientifiche non hanno rilevato differenze significative nella frequenza degli episodi ipoglicemici tra l'insulina settimanale e le insuline basali attualmente disponibili sul mercato.

Disponibilità in Italia

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) dovrebbe rendere disponibile l’insulina settimanale nel 2025. La nuova molecola è un’alternativa terapeutica efficace e ben tollerata nel trattamento del diabete.
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Emanuela Gianotti

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