In Italia, il 40% degli adulti tra i 18 e i 69 anni è in sovrappeso, con un BMI tra 25 e 29.9, mentre il 10% soffre di
辞产别蝉颈迟à, una condizione cronica che rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi cardiovascolari,
diabete,
ipertensione,
dislipidemia e tumori. Questi dati raccolti dal , un progetto di sorveglianza pubblica su stili di vita e fattori di rischio per malattie croniche gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, mettono in luce la dimensione di
un problema sempre più diffuso che non ha a che fare solo con cibo e dieta ma anche con aspetti psicologici legati al comportamento alimentare.
Tra i pazienti con 辞产别蝉颈迟à si possono registrare sbalzi d’umore, ansia, bassa autostima e in alcuni casi gravi stati depressivi. Questo significa che il comportamento disfunzionale nei confronti del cibo è spesso guidato da stati emotivi e desideri specifici e individuali: ad esempio sentirsi protetti, avere la sensazione di potersi difendere oppure ottenere dei vantaggi affettivi. Di conseguenza,
qualsiasi trattamento dell’辞产别蝉颈迟à da lieve a grave dovrebbe prevedere un supporto psicologico accanto alla terapia dietologica.
In particolare, questa forte componente emotiva deve essere presa in considerazione nel momento in cui si intraprende un percorso per il trattamento dell’辞产别蝉颈迟à grave attraverso la Chirurgia bariatrica.
Ne parliamo con la dottoressa Giulia Grassi del
Percorso di cura della grave 辞产别蝉颈迟à di
Iclas di Rapallo, attiva anche presso l'
Ambulatorio per la valutazione per la Chirurgia bariatrica di
Villa Serena di Genova.
Il periodo post-intervento
A volte, la chirurgia, la dieta, la psicoterapia prese singolarmente possono non essere in grado da sole di dare una risposta efficace al trattamento dell’辞产别蝉颈迟à: insieme compongono invece una risposta terapeutica spesso decisiva per la riuscita del percorso. Nel periodo post-intervento chirurgico, per esempio,
il paziente si trova a dover affrontare non soltanto un cambiamento nelle abitudini alimentari, con nuove “regole” necessarie per imparare a mangiare diversamente rispetto al pre-intervento, ma
anche un cambiamento fisico dovuto al dimagrimento. Il corpo si modifica davanti allo specchio e davanti allo sguardo degli altri, ma spesso questo nuovo sé non corrisponde all’immagine che una persona obesa ha di sé stessa da sempre e che continua ad avere nonostante i chili persi.
Il cambiamento della propria immagine
Il paziente obeso potrebbe continuare a vedersi e tendere a comportarsi da persona obesa poiché è
l’immagine di sé che ha introiettato: per questo è spesso necessaria
una rieducazione al corpo e alle abitudini o alle necessità alimentari (cibi dolci, calorici, grassi…), in modo da comprendere con il terapeuta cosa muove certi comportamenti nei confronti del cibo. Ma non solo: ci saranno pazienti che avranno fretta di vedersi magri, "belli" e che devono invece fare i conti con
un percorso complesso, faticoso e che richiede il loro impegno e un buon livello di accettazione del cambiamento. Ci saranno infine pazienti che inconsciamente si sentiranno meno protetti senza quel peso in più, senza quella sorta di scudo difensivo contro il mondo, capace di allontanare l’altro e che per questo faticheranno ad accettare tutto ciò che questo percorso richiede e dà: nuove abitudini alimentari, un nuovo corpo, una nuova immagine di sé. Il dimagrimento potrebbe riattivare infatti a livello emotivo paure e difficoltà che prima il paziente placava con il cibo e che ora deve affrontare ed elaborare, con l’aiuto dell’equipe medica.
Un percorso complesso
Per tutti questi motivi e per l’elevato livello di complessità insito nell’辞产别蝉颈迟à, che spesso non è dovuta semplicisticamente ad una tendenza ad abbuffarsi,
il paziente deve essere supportato da una squadra multidisciplinare medica che lavora
in team con i Chirurghi bariatrici – Dietista, Dietologo, Psicologo – lo accompagnano e guidano attraverso
un lavoro di preparazione e accettazione del cambiamento. La Chirurgia bariatrica è un tassello di un percorso complesso anche per l'impegno che richiede al paziente stesso.
La terapia psicologica permette quindi di aiutare i pazienti a percepirsi nella nuova forma fisica, a lavorare su paure ed emozioni scatenanti il comportamento disfunzionale nei confronti del cibo, a incrementare il successo e il mantenimento dei risultati ottenuti.
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