Il dito a scatto: quando le dita della mano cominciano ad “incepparsi”. Definizione, diagnosi e trattamento.

Dito a scatto
Il dito a scatto è una delle patologie della mano più diffuse, conosciuta anche come tenosinovite (o tenovaginalite) stenosante dei flessori delle dita. 
Il dott. Marco Tabarroni, specialista in Chirurgia della Mano presso il Primus Forlì Medical Center e presso il San Pier Damiano Hospital di Faenza, racconta l’iter dalla diagnosi al trattamento chirurgico.
 

In cosa consiste il “dito a scatto”?

Consiste in una infiammazione dei tendini “flessori” del dito (quelli deputati al piegamento del dito) e della guaina in cui sono contenuti; l'infiammazione è accompagnata da un attrito durante lo scorrimento dei tendini a livello del palmo, nella parte più vicina alla base del dito. L'infiammazione aumenta l'attrito e viceversa, pertanto si viene a creare un circolo vizioso che rende difficile la guarigione.
Se l’attrito supera un certo livello i tendini non riescono più a scorrrere come dovrebbero e si bloccano temporaneamente, salvo poi sbloccarsi improvvisamente durante il movimento del dito con il conseguente tipico “scatto” da cui deriva il nome comune di questa patologia.
In alcuni Pazienti il quadro si aggrava sino al punto da non consentire più lo sblocco dei tendini i quali quindi scorrono solo sino ad un punto dove si arrestano: dito “in blocco”.
 

Quali sono le cause?

Le cause del dito a scatto non sono ancora del tutto note, ma spesso la comparsa è preceduta da attività ripetitive del dito oppure sono presenti particolari condizioni ormonali o metaboliche quali ad esempio la menopausa, il diabete o l'ipotiroidismo.
 

Quali sono i sintomi e i campanelli d’allarme?

Dolore al movimento del dito ed alla pressione sul palmo vicino al dito; il dolore può essere isolato oppure accompagnato dal caratteristico scatto ai tentativi di movimento del dito.
In alcuni Pazienti è presente peraltro solo lo scatto senza alcun dolore.
Nel dito “in blocco” si perde parte del movimento con una eventuale riduzione del dolore e senza più lo scatto.
 

Come si esegue la diagnosi?

La diagnosi si basa essenzialmente sulla visita specialistica che è quasi sempre sufficiente. In rari casi selezionati il medico Specialista potrebbe prescrivere un esame ecografico per conferma.
 

Quali sono le possibili terapie?

Il dito a scatto talvolta guarisce spontaneamente e questo giustifica l’astensione da qualsiasi trattamento nei casi in cui lo scatto non si accompagni ad alcun dolore e non sia d’impaccio nella vita quotidiana del Paziente. In tutti gli altri casi un trattamento è d’obbligo.

In ogni caso è opportuno limitare i movimenti ripetitivi o le attività sotto sforzo che causino pressioni sul palmo e sul dito. Se è presente un dolore che disturba il sonno notturno può essere indossato un tutore con stecca sul dito per prevenire lo scatto doloroso involontario durante il sonno.

Abbastanza spesso sono efficaci una o due “infiltrazioni” (iniezioni locali) di cortisonici.
Nei restanti casi è necessario un intervento chirurgico.
 

L’intervento chirurgico in cosa consiste?

Nell’allargamento dello spazio circostante i tendini coinvolti mediante l'apertura della guaina che li circonda, chiamata "puleggia A1".
L’intervento ha una durata di 10 minuti, viene praticato mediante una incisione chirurgica al palmo di circa 2 cm. E’ effettuabile in anestesia locale nei Pazienti adulti di qualsiasi età.
 

Quanto dura il ricovero?

Il ricovero è "diurno", della durata di poche ore.
 

L’intervento ed il periodo postoperatorio sono dolorosi?

Pressoché indolori: il momento più sgradevole è quello dell’esecuzione dell’anestesia locale, che peraltro dura pochi secondi. Il periodo postoperatorio comporta fastidi generalmente modesti.
 

Che limitazioni si hanno nei giorni postoperatori?

La mano viene protetta solo da una medicazione morbida con le dita libere e può essere utilizzata per piccole attività quotidiane (mangiare, vestirsi, scrivere, ecc..) dal giorno successivo l’intervento.
Il dito operato può e deve essere mosso anch’esso dal primo giorno postoperatorio.
Dopo 10 giorni è possibile svolgere una blanda attività “di ufficio”.

Generalmente si viene sottoposti alla medicazione ed al controllo ortopedico dopo pochi giorni ed alla rimozione dei punti di sutura dopo circa 16 gg. Dopo tale rimozione la mano può essere bagnata ed utilizzata normalmente eccetto che per attività che comportino pressioni energiche o ripetute sulla cicatrice che vanno evitate, se possibile, per ulteriori 45 gg.
 

Il dito a scatto può ripresentarsi dopo il trattamento chirurgico?

No. La guarigione è definitiva.

Per informazioni
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San Pier Damiano Hospital CHIAMA o SCRIVI
Revisione medica a cura di: Dott. Marco Tabarroni

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