Detta anche ecografia bulbare, l’ecografia oculare è un esame diagnostico non invasivo che sfrutta le emissioni di ultrasuoni, cioè delle onde acustiche di alta intensità ma di bassa frequenza, i quali permettono di studiare approfonditamente i tessuti molli che si trovano nella cavità orbitale, in particolare:
- Corpo vitreo
- Retina
- Cristallino
- Coroide (la porzione posteriore e più estesa dell'uvea)
- Nervo ottico
- Muscoli extraoculari.
L’ecografia oculare – spiega il
dott. Renzo Carpi, responsabile dell’
Unità Operativa di Oculistica del
Salus Hospital di
Reggio Emilia – viene utilizzata per studiare le strutture oculari intrabulbari quando non è possibile l’esplorazione diretta a causa di opacità di cornea, cristallino, vitreo o per studiare patologie quali tumori, presenza di sangue nel corpo vitreo (emovitreo),
distacco di retina e coroide, patologie malformative e degenerative della retina e della coroide. ? utile anche per studiare le strutture dell’orbita quali nervo ottico, muscoli extraoculari e tessuto retrobulbare.
L’esame viene effettuata da uno specialista in oftalmologia e prevede l’applicazione di gocce anestetiche (per intorpidire l’occhio) e di un gel che permetta la conduzione degli ultrasuoni dalla sonda ai tessuti. Si procede successivamente appoggiando la sonda, collegata all’ecografo, sulla palpebra del paziente: le onde emesse vengono riflesse dalle strutture oculari e, dopo essere captate, generano immagini anatomiche bidimensionali. Esistono due tecniche ecografiche:
- A-scan: permette di misurare la lunghezza dell’occhio e la distanza tra le varie strutture interne, questo aiuta a determinare quale lente sostitutiva impiantare nella chirurgia della cataratta.
- B-scan: permette di studiare il segmento posteriore dell’occhio in condizioni quali cataratta e altre che la renderebbero difficoltosa attraverso i normali strumenti. Il B-scan aiuta nella diagnosi di tumori, distacco della retina e altre condizioni.
La durata della procedura è di circa 15 minuti, l’occhio recupererà la sua sensibilità dopo circa 15 minuti dall'applicazione del gel anestetico. L’esame non richiede alcuna preparazione da parte del paziente e non è necessaria la dilatazione della pupilla.
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