Una volta stabilito che si tratta di distacco di retina, si deve procedere con il
trattamento più adeguato e soprattutto rapido: più velocemente si interviene, maggiore è la possibilità di non incorrere nella complicazione più temuta, ovvero la perdita della vista. Il distacco della retina richiede un
intervento chirurgico: l’operazione alla retina ha l’obiettivo di ricollocarla nella sua posizione naturale e di sanarne la rottura. Lo specialista può scegliere in particolare fra
due tecniche di operazioni alla retina:
- Cerchiaggio dell’occhio o piombaggio sclerale dall'esterno, con chirurgia episclerale. Intorno al bublo oculare viene apposta una banda elastica di silicone (fibbia sclerale), così da avvicinare la parete oculare esterna alla retina e la retina al fluido vitreale.
- Vitrectomia, che rappresenta la migliore opzione se il gel vitreale localizzato sotto la retina è particolarmente concentrato. In questa metodologia, si entra all’interno dell’occhio con cannule mininvasive, si aspira l’umor vitreo e lo si sostituisce con una tipologia di gas o di sostanza acquosa (olio di silicone). Al termine dell’operazione, si procede con fotocoagulazione tramite laser, che supporta il fissaggio della retina grazie alla formazione di una cicatrice.
- Chirurgia laser e criopessia: fotocoagulazione (laser) e il trattamento con sonda fredda (criopessia) possono correggere una rottura retinica di piccole dimensioni.
? inoltre disponibile un’altra tecnica: la
pneumoretinopessia o retinopessia pneumatica, che si esegue dall’interno dell’occhio con l’iniezione di una bolla di gas. Questa fa pressione contro la retina, spingendola nel suo letto naturale. Anche al termine di questa procedura, si ricorre alla fotocoagulazione.
Quando si parla di distacco della retina, come funziona la convalescenza?
Ciò dipende prima di tutto da quale tipo di intervento alla retina è stato eseguito. Ad esempio, in seguito a vitrectomia, è necessario un po’ di tempo prima che le sostanze inserite per sostituire il fluido vitreale si riassorbano: i migliori risultati si vedono in genere dopo 15-20 giorni dall’operazione.
Se invece è stata eseguita una pneumoretinopessia, è probabile che il paziente debba conservare una determinata inclinazione del capo per alcuni giorni, così da agevolare la più efficace pressione possibile sulla retina. Dopo entrambe queste operazioni, la visione risulterà provvisoriamente sfocata.
? necessario quindi pazientare prima di riprendere le proprie normali attività quotidiane, come ad esempio la guida, e fare attenzione a
non strofinare l’occhio interessato. Altre manifestazioni particolarmente comuni, che scompaiono entro due giorni circa, sono
prurito e gonfiore alle palpebre e
fuoriuscita dall’occhio di fluido in minime quantità. Per limitare il gonfiore e soprattutto la possibile comparsa di infezioni, il medico può consigliare l’uso di un collirio specifico. A proposito di infezioni, se queste sono all’origine del distacco di retina, è possibile che si proceda con una terapia apposita, mirata ad agire sulla causa primaria.
Le modalità di recupero variano da paziente a paziente: a fronte di chi vede la propria vista migliorare, anche se in molti mesi, vi è anche chi sperimenta una riduzione stabile della stessa, ma non fino alla cecità. Queste varianti dipendono in gran parte dalla gravità e dalla durata del distacco della retina, ma anche dal verificarsi di un sanguinamento oculare. In ogni caso, si devono attendere molti mesi prima di
valutare l’opportunità di una seconda operazione chirurgica.