Le
patologie dell’apparato digerente sono numerose e molto differenti tra loro: della
prevenzione, della
diagnosi e del
trattamento si occupano sia il medico gastroenterologo che il chirurgo specializzato. Le patologie del tratto gastroenterico (dal greco
gaster, stomaco, ed
enteron, intestino) sono, quindi, non solo di interesse medico internistico, ma anche chirurgico.
Ne abbiamo parlato con il
Prof. Pasquale Ricci, esperto di
endoscopia digestiva diagnostica e operativa presso
Villa Lucia Hospital a Conversano, Bari.
Le patologie dell’apparato digerente
Le patologie dell’apparato digerente possono essere classificate sommariamente in due
tipologie, la prima comprendente quelle di tipo organico e la seconda quelle di tipo funzionale.
Le patologie di
tipo organico sono sostanzialmente caratterizzate dalla possibilità di “oggettivare” la loro presenza mediante immagini,
in primis di tipo endoscopico, ma anche di tipo radiologico. Nelle
patologie funzionali, l’organo è apparentemente sano e integro, ma funzionalmente non lo è. Alcune sono prevalentemente di interesse medico, e comprendono anche le intolleranze alimentari.
L’endoscopia digestiva
La metodica di indagine diagnostica principale è l’endoscopia digestiva. Per l’accesso si utilizzano i due orifizi naturali, la bocca e l’ano. Nel primo caso l’esame viene denominato
esofagogastroduodenoscopia (comunemente nota come
gastroscopia), nel secondo prende il nome di
rettosigmoidocolonscopia (più nota come
colonscopia).
L’endoscopia viene eseguita da medici, sia internisti che chirurghi, che hanno acquisito un’
esperienza specifica.
Le patologie più diffuse
Le patologie possono essere
divise in base al tratto di intestino interessato: quelle della parte alta riguardano
esofago,
stomaco e
duodeno, e si indagano con la gastroscopia. Indagando “dal basso”, con la colonscopia, è possibile studiare le patologie che riguardano tutto il
colon e la parte terminale dell’
intestino tenue. La parte centrale dell’intestino tenue non può essere valutata con l’endoscopia, ma le patologie che la riguardano sono meno frequenti rispetto agli altri distretti. Possono interessare questo tratto soprattutto patologie infiammatorie croniche come il Morbo di Crohn e, più raramente, causa di sanguinamento.
Quasi sempre le patologie intestinali si iniziano a trattare in maniera medica con i farmaci a disposizione. Talvolta, in caso di fallimento della terapia medica, è necessario ricorrere alla
chirurgia. Per esempio, l’ulcera gastrica o duodenale ha ottime possibilità di trattamento con i farmaci dedicati, gli inibitori di pompa come l’omeprazolo, ma, qualora dovessero insorgere complicanze, come il sanguinamento o la perforazione, può diventare di pertinenza chirurgica.
Intestino alto: patologie
Circa l’80% dei pazienti che si rivolge al gastroenterologo e all’endoscopista ha problemi di MRGE,
Malattia da reflusso gastroesofageo, che si diagnostica con la “gastroscopia”. Si tratta di una patologia spesso cronica e, in parte, funzionale.
Tra le patologie del tratto alto anche
gastriti, con o senza ulcere dello stomaco,
ulcere del duodeno,
tumori maligni, polipi (tumori benigni).
Intestino basso: le patologie
Il grande capitolo delle malattie infiammatorie croniche interessa soprattutto l’intestino basso. Le principali sono:
- rettocolite ulcerosa;
- morbo di Crohn.
La
rettocolite riguarda solo i tratti di retto e colon (in genere l’infiammazione comincia dal retto e si diffonde salendo), ed è una patologia infiammatoria cronica che può durare anche tutta la vita.
Il
morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può interessare qualsiasi parte dell’intestino, dalla bocca all’ano, anche se nella maggior parte dei casi riguarda il colon e la parte terminale dell’ileo (viene, infatti, chiamata anche ileite terminale). Si trattano entrambe con terapia farmacologica, ma in situazioni di non risposta alla terapia farmacologica e/o alla comparsa di complicazioni possono diventare di interesse chirurgico.
Il colon può anche essere sede di
diverticoli, estroflessioni della mucosa e della sottomucosa dell’intestino come piccole tasche. Di per sé non sono una patologia, ma possono diventarlo quando si infiammano e, in casi più gravi, possono arrivare alla perforazione. Nel primo caso solitamente sono trattati con terapia medica, nel secondo intervenendo chirurgicamente.
Sempre nel colon è possibile diagnosticare i
polipi,
tumori benigni, che quasi sempre possono essere trattati endoscopicamente, mentre i
tumori maligni richiedono una terapia chirurgica.
Prevenzione e diagnosi precoce
La prevenzione in Gastroenterologia riguarda soprattutto il
tumore del colon-retto, il secondo più diagnosticato in Italia dopo quello della mammella (dati Istituto Superiore di Sanità 2022). Si sviluppa prevalentemente dai 55 anni in poi, per questo la prevenzione più efficace inizia con un controllo a tappeto sulla popolazione a partire da quell’età con l’
esame del sangue occulto nelle feci, da anticipare in presenza di familiarità.
In caso di riscontro positivo, è opportuno effettuare una
colonscopia.