Gli effetti a lungo termine del Covid sulla salute dei pazienti colpiti da questa infezione si possono manifestare anche nei soggetti che hanno avuto la malattia in forma non grave. Ne abbiamo parlato con il
Dott. Alessandro Zanasi, Responsabile del Centro per la Tosse di
Primus Forlì Medical Center.
Avete riscontrato nei pazienti che hanno contratto e superato il Covid delle problematiche persistenti? Se sì, quali?
Si, in questi mesi abbiamo scoperto che
il Covid 19 è una malattia che lascia segni importanti. Con il termine “sindrome post-Covid-19” ci si riferisce alla persistenza di sintomi più o meno debilitanti anche dopo la fase acuta della malattia e la negativizzazione dei test virologici.
Circa
il 50% dei pazienti Covid positivi continua a presentare sintomi e postumi per mesi: oltre a stanchezza, difficoltà respiratorie, problemi cardiaci e di memoria, possono sviluppare anche sintomi nuovi, mai manifestati prima della malattia, come labilità emotiva, disturbi dell’umore, ansia e insonnia.
In chi ha avuto il Covid possono perdurare problematiche polmonari che dureranno nel tempo?
Le problematiche polmonari sono fra quelle più frequenti del post Covid. La maggioranza di questi pazienti lamenta una
minor tolleranza allo sforzo, molti dicono di respirare bene, però il loro respiro non è quello di prima della malattia. Spesso riferiscono di non riuscire a completare un’inspirazione profonda o uno sbadiglio o di avvertire un
senso di costrizione toracica.
Il discorso cambia per le persone nelle quali il Covid ha causato gravi polmoniti interstiziali e sono state ricoverate in terapia intensiva, nelle quali può residuare una fibrosi polmonare con un quadro di insufficienza respiratoria.
Quale può essere l’entità del danno anche a distanza di tempo?
Parlare ora di effetti a lungo termine è difficile, sono in corso molti studi che analizzano la “sindrome post-Covid-19”. Resta da capire se si tratta di complicazioni che nel tempo trovano una soluzione o se al contrario tendano a cronicizzare. Con ogni probabilità ci troveremo di fronte ad entrambe le situazioni.
Anche chi ha contratto il Covid con sintomi lievi può riportare conseguenze che durano nel tempo?
Gli
effetti a lungo termine del Covid sulla salute dei pazienti colpiti da questa infezione si possono manifestare anche nei soggetti paucisintomatici, cioè in
coloro che hanno avuto la malattia in forma non grave. Le manifestazioni cliniche in questi soggetti sono tuttavia di minor entità. Va ricordato come il Covid non provochi solo sintomi fisici, ma peggiora la qualità della vita, con una forte
compromissione psicologica, indipendentemente dalla gravità della malattia. Si stima, ad esempio, che il 20% dei pazienti sviluppi
ansia,
depressione fino anche
disturbi nella sfera sessuale.
Cosa si può fare per affrontare e, magari, superare, le eventuali conseguenze del Covid?
Per un buon recupero psico-fisico e il ritorno di una normale vita di relazione è necessario un
percorso riabilitativo personalizzato di tipo
multidisciplinare in quanto questi pazienti presentano problematiche di ordine cardiorespiratorio, neuro-muscoloscheletrico e/o mentali, variamente combinate tra di loro, inoltre va programmato un corretto supporto nutrizionale, a base di vitamine e aminoacidi.
Quali controlli fare se persistono sintomi respiratori a distanza di mesi dalla negativizzazione?
Non bisogna sottovalutare o minimizzare il persistere di sintomi post-Covid, è sempre bene
rivolgersi al proprio medico che valuterà, caso per caso, quali
approfondimenti diagnostici programmare, evitando così l’insorgere di possibili complicanze. Le principali indagini prevedono il controllo della funzione respiratoria, cardiaca, renale ed emocoagulativa, le analisi del sangue (emocromo, ves, creatinina, ecc.) l’elettrocardiogramma dinamico, la spirometria, il test del cammino, fino alla tac del torace.
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