Città di Lecce Hospital / 03 dicembre 2020

Terapie più efficaci e tempi di recupero più rapidi per il tumore al seno

Terapie più efficaci e tempi di recupero più rapidi per il tumore al seno
Il tumore al seno è la patologia oncologica più diffusa e diagnosticata tra le donne, ma è altrettanto vero che ogni anno – secondo l’ultimo rapporto del Registro Italiano Tumori - la mortalità si riduce (-0,8%/anno) grazie all’efficacia delle nuove terapie, alla diagnosi precoce e alla presenza di Centri multidisciplinari – le Breast Unit - che seguono il percorso diagnostico e terapeutico delle pazienti a 360 gradi avvalendosi di un modello di assistenza all’avanguardia contraddistinto dalla umanizzazione delle cure.

Abbiamo chiesto al Dott. Luigi Manca, Chirurgo Senologo di Città di Lecce Hospital quali sono i criteri da tenere in considerazione per la scelta del Centro al quale affidarsi per la prevenzione, diagnosi e cura della patologia mammaria.
 
Dottor Manca, quali requisiti deve avere un Centro di riferimento per il tumore al seno?
“Tra i requisiti richiesti oggi ad un Centro senologico – noto come Breast Unit - c’è la presenza di una unità multidisciplinare che abbia grande esperienza in questo ambito oncologico. Per quanto riguarda la chirurgia, è necessario eseguire almeno 150 casi l’anno. Non solo, la Breast Unit deve avere al suo interno una psiconcologa, figura indispensabile, che segue la donna in tutto il periodo pre e post operatorio e nei mesi successivi in concomitanza con le varie terapie da seguire”.
 
Perché è importante affidarsi ad un’ equipe multispecialistica?
“Oggi le donne per essere sicure di ricevere il trattamento più adeguato hanno bisogno di un team multidisciplinare. E’ stato dimostrato infatti che la percentuale di guarigione nelle donne operate nelle Breast Unit supera addirittura il 18%”.
 
A quali esami si sottopone la paziente prima di un intervento al seno ?
“E’ indispensabile avere sempre una diagnosi preoperatoria molto accurata. La paziente si sottopone a mammografia tridimensionale. Nei casi in cui si riscontra un nodulo sospetto, o calcificazioni viene eseguita una biopsia che può essere stereotassica se parliamo di noduli non palpabili o di microcalcificazioni oppure una biopsia guidata manualmente in presenza di noduli di grosse dimensioni. Di fronte a quadri diagnostici particolarmente dubbi, si procede anche con la risonanza magnetica mammaria, un esame non invasivo con mezzo di contrasto decisivo per definire l’iter chirurgico”.
 
Città di Lecce Hospital può contare anche su un gruppo di esperti di Oncogenetica.
“Gli esperti in questo ambito selezionano le pazienti maggiormente a rischio di sviluppare un tumore al seno che presenta una percentuale di ereditarietà significativa, circa il 5%. Per le donne a maggior rischio eredo famigliare è sufficiente fare un prelievo di sangue per valutare una alterazione nei geni. In caso di esito positivo, si possono intraprendere due strade: o eseguire una mastectomia bilaterale con o senza ovarietctomia laddove sia necessario o non intervenire e attivare un monitoraggio più stretto. Ogni caso è a se stante e viene discusso dalla equipe”.
 
Cosa accade dopo l’intervento chirurgico?
“Il follow up coinvolge in alcuni casi il fisioterapista anche se -  rispetto al passato in cui si eseguiva la dissezione ascellare responsabile di linfedema e quindi anche di mobilità del braccio – l’avvento della tecnica del linfonodo sentinella ha ridotto le complicanze. L’altro aspetto è la alimentazione. Un Centro senologico di rierimento prevede la consulenza di un nutrizionista che segue la paziente nel migliore modo possibile, in quanto è stato dimostrato scientificamente che una dieta equilibrata riduce il rischio di recidive”.
 
 
Per maggiori informazioni contatta Città di Lecce Hospital allo 0832.229111
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