Si è tenuta oggi l’inaugurazione del
nuovo robot Hugo a
Maria Pia Hospital di Torino,
prima struttura in Piemonte ad introdurre questa tecnologia per la chirurgia robotica, tra le più avanzate attualmente disponibili in campo urologico. Alla presentazione sono intervenuti
Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte,
Raffaele Ruberto, Prefetto di Torino,
Carlo Picco, Commissario Azienda Zero Piemonte e Direttore Generale ASL Città di Torino,
Ettore Sansavini, Presidente 色花堂Care & Research,
Paola Colloraffi, Amministratore Delegato Maria Pia Hospital, e
Giovanni Muto, Responsabile dipartimento di
Urologia Maria Pia Hospital,
Giuseppe Battente, Senior Director Commercial Partnership Italy, Greece & Israel di Medtronic.
"Quella piemontese è una sanità d'eccellenza. E lo è grazie alla grande professionalità e eccellenza del suo personale, che con dedizione e impegno straordinario lavora ogni giorno per curare chi ne ha bisogno, ma anche grazie alle tecnologie e alle dotazioni degli ospedali e delle strutture che ne compongono la rete sul territorio. Utilizzare in sala operatoria dei robot che possano migliorare le prestazioni umane è segno tangibile di come l'innovazione può aiutare a raggiungere risultati d'eccellenza. Non dimentichiamoci però che anche dietro ai robot ci sono medici, infermieri e personale sanitario senza i quali anche la migliore tecnologia non potrebbe funzionare",
ha dichiarato Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte.
L’Italia è al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia,
per numero di procedure chirurgiche robot-assistite. Anche se attualmente è ancora piccola la percentuale di interventi che impiegano il robot - si stima che sia solo il 3% delle procedure chirurgiche - l’ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri) auspica che entro 10 anni ci sarà un robot in ogni sala operatoria.
“Qui a Maria Pia Hospital introduciamo il robot Hugo come ausilio per gli interventi in ambito urologico – commenta il
Prof. Giovanni Muto, responsabile del dipartimento di Urologia a Maria Pia Hospital –. Si tratta di
interventi conservativi e mininvasivi, aspetti di primaria importanza per restituire al paziente una miglior qualità di vita. ? bene sottolineare però che il robot da solo non esegue l’intervento, è infatti
fondamentale il ruolo del chirurgo. Da qui l’importanza di un continuo aggiornamento delle competenze e una formazione specialistica che permette di sfruttare appieno tutte le potenzialità che vengono poi tradotte in benefici per il paziente”.
Il robot Hugo, sviluppato da Medtronic, è infatti costituito da due strumentazioni principali: i bracci robotici guidati dal chirurgo che intervengono sul campo operatorio e una consolle di comando posizionata a pochi metri di distanza.
Hugo consente l’esecuzione di interventi complessi, prevalentemente oncologici (come il
carcinoma prostatico, i
tumori renali, dell’uretere e della vescica),
ricostruttivi benigni (ricostruzione dell’uretere) e per il
trattamento di ingrossamenti prostatici molto voluminosi, riducendo il trauma chirurgico intraoperatorio e post-operatorio per il paziente. La visione in 3D ad alta definizione permette gesti chirurgici ancora più accurati e precisi durante l’intervento, soprattutto nel rispetto di strutture vascolari e neurologiche importanti.
La chirurgia robotica ha dimostrato di offrire risultati significativamente migliori rispetto alle tecniche tradizionali a cielo aperto (richiede un’incisione che espone visivamente organi e tessuti) o laparoscopiche, soprattutto per quanto riguarda il
recupero precoce della continenza urinaria e delle funzioni sessuali. Inoltre, la chirurgia robotica offre numerosi vantaggi ai pazienti, come una
maggiore preservazione dell'organo, un
rischio ridotto di complicanze e un
periodo di recupero post-operatorio più breve.
Il robot Hugo costituisce un importante strumento anche per lo sviluppo di una rete di condivisione di dati e conseguenti analisi mediante
intelligenza artificiale. Nel robot è infatti incluso un software che registra nel cloud le procedure e consente la condivisione dei video chirurgici attraverso la piattaforma “Digital Surgery”, accessibile ai soli specialisti abilitati all’utilizzo del robot. Questo consente un’interazione e un lavoro congiunto nel perfezionamento della tecnica chirurgica. Ospedali e specialisti possono così attingere da un know-how più esteso sull’utilizzo di questo sistema robotico, contribuendo inoltre al costante aggiornamento del sistema stesso e al miglioramento delle opzioni terapeutiche per i pazienti.