Torna a Visite ed esamiGastroscopia ambulatorioLa gastroscopia – conosciuta anche con la sigla EGDS (Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia) - è un esame mediante il quale il medico può osservare il tratto superiore dell’apparato digerente che comprende l’esofago, lo stomaco ed il duodeno (la prima parte dell’intestino tenue). A cosa serve La gastroscopia serve per valutare se esistono lesioni o anomalie che causano disturbi nel paziente, come crampi addominali, bruciore, nausea, vomito o anche difficoltà a deglutire. La gastroscopia permette inoltre di ottenere in modo semplice e indolore campioni di tessuto da esaminare o di eseguire interventi terapeutici (asportazione di polipi o arresto di sanguinamenti). La gastroscopia in genere non è dolorosa, ma provoca comunque un certo fastidio. Allo scopo di rendere l’esame più accettabile può rendersi necessaria la somministrazione di farmaci sedativi. Per la gastroscopia non è necessaria alcuna preparazione: è sufficiente digiunare nelle 6 ore precedenti l’esame. Mentre è indispensabile sospendere i farmaci antipiastrinici (Aspirina, Ticlopidina ecc.) almeno 5 giorni prima dell’esame. Come si svolge l’esame Prima di cominciare l’esame viene chiesto al paziente di togliere, se presenti, occhiali, protesi o apparecchi dentari mobili. Il paziente viene invitato a stendersi su un lettino, sul fianco di sinistra. L’esame ha inizio quando l’operatore posiziona lentamente all’interno della bocca un boccaglio per proteggere i denti e impedire che l’endoscopio venga morso. Lo strumento impiegato è il gastroscopio, un tubo flessibile di 8 mm di diametro che con una telecamera alla sua estremità , viene introdotto attraverso la bocca nell’esofago e quindi nello stomaco e nel duodeno (la parte di intestino che fa seguito allo stomaco). Durante la gastroscopia viene immessa aria allo scopo di distendere le pareti dello stomaco ed avere una visione ottimale. L’esame dura pochi minuti. In genere la percentuale di complicanze della gastroscopia solo diagnostica è inferiore al 4 per mille.