ambulatorio

All’interno di San Pier Damiano Hospital è attivo il percorso dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie prostatiche, ureterali, vescicali e genitali maschili, sia benigne che maligne. Qualora si renda necessario intervenire chirurgicamente, i trattamenti vengono eseguiti - a seconda dei casi specifici - per via endoscopica, laparoscopica oppure chirurgica tradizionale. 

Il Centro utilizza tecniche all’avanguardia, tra cui la Biopsia Fusion, volte all'identificazione o all'esclusione di un eventuale carcinoma.

Questa metodica permette di superare alcune criticità legate alla procedura tradizionale. Vediamola più nel dettaglio.

Nella diagnosi di tumore alla prostata, l'indagine di primo livello è la biopsia prostatica transrettale o transperineale che è, e rimane, fondamentale ai fini di una corretta valutazione della patologia.

Si basa sull’effettuazione di una determinata serie di prelievi istologici eseguiti su schema standard: ovvero un campionamento “random” sotto guida ecografica. 

La metodica, pur rivestendo un ruolo determinante nella diagnosi certa di tumore prostatico, non è tuttavia priva di alcuni inconvenienti che possono presentarsi prima e dopo il campionamento, quali:

  • allungamento dei tempi e aumento del rischio di complicanze dato l'elevato numero di prelievi da completare
  • rischio di non “centrare” il tumore prostatico esponendo il 30% dei pazienti a falsi negativi e diagnosi ritardata
  • sempre per via della modalità "random" si potrebbero identificare micro-focolai tumorali a bassissima malignità (tumore indolente o non significativo dal punto di vista clinico) con conseguente eccesso di trattamento per gli stessi pazienti.


La Biopsia Fusion

Così chiamata in quanto per individuare le aree di tessuto da sottoporre ad analisi istologica fonde le immagini ricavate dall'Ecografia Endorettale a quelle della Risonanza Magnetica Multiparamentrica, consentendo di ottenere risultati sensibilmente più precisi e meno traumatici.

La Risonanza Magnetica Multiparametrica, infatti, è in grado di evidenziare solo i tumori a reale significato clinico, potenzialmente pericolosi per la vita del paziente (a score >3), mentre non “riscontra” quelli a bassa aggressività e pertanto non dannosi alla sua salute. 
 

> Come si esegue la Biopsia Fusion

La Biopsia Fusion si esegue pertanto con la stessa procedura della tecnica tradizionale ovvero attraverso il prelievo transrettale ecoguidato, ma - questo è l’elemento di grande novità - sfruttando immagini “potenziate” in cui sono state integrate le aree bersaglio (le aree con tumore significativo) evidenziate dalla Risonanza Magnetica Multiparametrica.
 

> Risultati e benefici della Biopsia Fusion

Mettendo a confronto i risultati della biopsia prostatica ecoguidata standard (tramite campionamento “random”) con quelli della tecnica “fusion” è possibile osservare i seguenti risultati:

  • Riduzione dei prelievi prostatici 
  • Riduzione delle più comuni complicanze da biopsia transrettale come:
    • Ematuria (presenza di sangue nelle urine)
    • Emospermia (presenza di sangue nel liquido seminale)
    • Proctorragia (presenza di sangue nel retto)
    • Infezioni urinarie (dovute al passaggio di germi presenti nel retto verso la ghiandola prostatica)
    • Prostatite acuta (seppur rara, causa disturbi urinari fino alla ritenzione vera e propria con urgenza d’inserire un catetere vescicale temporaneo)
  • Buona sensibilità nell’identificare i tumori maggiormente aggressivi
  • Migliore definizione della diagnosi per tumori non significativi
  • Migliore valutazione del trattamento chirurgico per i pazienti con carcinoma 

Approfondisci leggendo la brochure > Diagnostica per immagini, alleata della tua salute

 

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