ricovero

L’attività chirurgica delle Unità Operative di Urologia e Ginecologia e chirurgia generale si avvalgono del robot Hugo.

La chirurgia robotica – è importante precisarlo – non è una procedura eseguita dal robot, ma è eseguita mediante un robot, i cui movimenti vengono guidati dalle mani del chirurgo. La formazione e l’esperienza dell’operatore, non solo nell’esecuzione di interventi chirurgici ma anche nell’uso del robot, rimangono elementi fondamentali per eseguire questo tipo di tecnica.
 
Negli ultimi venti anni, le tecniche di chirurgia robotica sono state progressivamente migliorate. Il robot Hugo è un esempio di robot di ultima generazione, il cui impiego permette di ottimizzare la procedura e, in questo, fornisce numerosi vantaggi ai pazienti.
 

Vantaggi in sede operatoria

La chirurgia robotica presenta alcune caratteristiche che contribuiscono a migliorare in modo significativo l’esecuzione dell’intervento:
- il braccio robotico può eseguire movimenti a 360°;
- il robot riproduce i movimenti dell’operatore con grande precisione, eliminando i rischi dati da eventuali “tremori” delle mani;
- il robot fornisce una visione tridimensionale del campo operatorio che consente al chirurgo di visualizzare meglio dettagli anatomici che, con la chirurgia tradizionale, non sarebbero visibili;
- il robot fornisce una visione magnificata, grazie alla quale le strutture anatomiche possono essere osservate con un ingrandimento fino a dieci volte.
 
La chirurgia robot-assistita è quindi una procedura di alta precisione che, in pazienti selezionati e con indicazioni specifiche, può sostituirsi agli interventi chirurgici con tecnica tradizionale (o “chirurgia a cielo aperto”).

Hugo Robot - San Pier Damiano Hospital

Vantaggi per i pazienti

Oltre a migliorare la tecnica chirurgica, l’uso del robot Hugo apporta anche numerosi e notevoli vantaggi per i pazienti.
Rispetto alla chirurgia tradizionale “a cielo aperto”, si riscontrano:
- una riduzione del trauma chirurgico e del sanguinamrnto, perché non sono richiesti tagli chirurgici significativi;
- una maggiore radicalità oncologica, cioè migliore precisione nell’asportazione delle strutture da rimuovere (organi, formazioni fibrotiche e cicatriziali, lesioni tumorali ecc.)
- minori complicanze post-operatorie: la visione ingrandita e tridimensionale del campo operatorio permette al chirurgo di calibrare i gesti in modo più preciso, agendo in modo selettivo sui tessuti malati e salvaguardando l’integrità (e, quindi, la funzione) dei tessuti sani e di strutture anatomiche fondamentali (per esempio, i nervi erigendi che controllano l’erezione);
- ridotti tempi di degenza ospedaliera e percorso post-operatorio più rapido (le dimissioni avvengono generalmente dopo 2 o 3 giorni dall’intervento);
- un recupero funzionale più rapido (continenza urinaria, erezione);
- rapido recupero delle normali attività quotidiane;
- in generale, migliore qualità di vita post-operatoria.
 

Patologie urologiche trattate

La chirurgia robot-assistita può essere impiegata per tutte le patologie urologiche, sia quelle oncologiche sia quelle acute benigne.
 
Alcuni esempi di interventi chirurgici molto complessi eseguibili con il robot Hugo sono:
- l’intervento di cistectomia radicale (cioè, di asportazione della vescica) con ricostruzione di una nuova vescica nell’intestino: SPDH è uno dei pochi centri in Italia a eseguire questo tipo di intervento per via robotica;
- la chirurgia “nephron sparing”, che prevede l’asportazione mirata di tumori renali asportando solo della parte interessata dalla neoplasia e preservando la parte sana dell’organo.
- la chirurgia ricostruttiva dell’uretere;
- correzione della patologia del giunto pielo-ureterale, a causa della quale l’urina non riesce a defluire normalmente nell’uretere per un’ostruzione o un restringimento.
 

 
Patologie ginecologiche trattate

Anche in ambito ginecologico, la chirurgia robot-assistita può essere impiegata trattare patologie benigne o oncologiche. 

Interventi per il trattamento di patologie benigne:
  • asportazione di fibromi uterini (conosciuti anche con il nome di miomi o leiomiomi uterini);
  • asportazione dell’utero;
  • asportazione delle ovaie;
  • asportazione di cisti ovariche.

Interventi per il trattamento di patologie tumorali maligne:
  • asportazione di tumori dell’endometrio;
  • asportazione di tumori ovarici a uno stadio iniziale di sviluppo. 

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