L’arteria splenica è il vaso sanguigno principale che irrora la milza e il pancreas.
Quando parliamo di aneurisma dell’arteria splenica siamo di fronte alla sua
dilatazione, evento patologico che la riguarda. Si considera aneurisma
quando l’arteria supera del 50% il suo calibro originale.
L’aneurisma dell’arteria splenica è uno degli aneurismi viscerali più frequenti e viene spesso diagnosticato durante indagini mediche di altra origine. Spesso di presenta come patologia asintomatica, dal momento in cui il paziente presenta sintomi le conseguenze spesso sono letali. Oltre il 60% degli aneurismi profondi ha questa topologia di origine.
L’aterosclerosi, come malattia vascolare cronica e progressiva, insieme ad altre patologie minori con evoluzione aneurismatica, è la causa principale dell’aneurisma dell’arteria splenica. Spesso però la sua comparsa può essere dovuta ad una degenerazione della parate arteriosa, dovuta alla presenza di connettivopatie congenite (es. Sindrome di Marphan).
Il sesso femminile presenta quattro volte più spesso la patologia, in particolare durante il periodo della gravidanza, in quanto maggiormente esposto ad alterazioni delle pareti vasali.
La terapia può essere, a seconda dei casi, chirurgica o endovascolare, il paziente viene indirizzato a seconda dell’anatomia del caso.
Quando la procedura necessaria è quella chirurgica si prevede una sostituzione dell’arteria dilatata, possibile con delle protesi oppure con parti autologhe del paziente stesso (pareti venose).
L'approccio terapeutico di prima scelta è solitamente il trattamento endovascolare mininvasivo, lasciando solo in un secondo tempo (o a seconda scelta) la chirurgia tradizionale.
L'intervento se eseguito in urgenza - per rottura dell'aneurisma - ha una mortalità intorno al 25% dei casi, se eseguito in elezione, cioè non in urgenza bensì programmato, ha esito infausto solo per lo 0.5% dei casi.
Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.