La dispepsia viene favorita dal fumo
Esiste un forte legame tra fumo di sigaretta e dispepsia o sindrome da distress post prandiale:
il disturbo della digestione che si manifesta con senso di fastidio, sazietà precoce e pienezza in occasione dei pasti.
“I forti fumatori - spiega il dottor Sergio Brunati, della Gastroenterologia di G.B. Mangioni Hospital di Lecco - hanno un rischio doppio di sviluppare dispepsia funzionale. La nicotina in particolare è in grado di aumentare le secrezioni acide dello stomaco, favorire il reflusso biliare dal duodeno allo stomaco e peggiorare la salute gastrointestinale”.
C'è un legame anche con la cervicalgia?
“I disturbi dell'apparato digerente - specifica sempre il dottore - possono aumentare le tensioni muscolari e il dolore in strutture del corpo, anche distanti tra loro, innervate dal corrispondente livello spinale. Spesso non viene considerata la possibile origine viscerale del dolore al collo, mentre un'eventuale valutazione medica potrebbe essere utile in molti casi”.
Le emozioni negative possono avere conseguenze sui disturbi allo stomaco
Anche problemi sentimentali e difficoltà economiche possono diventare frequenti cause di dispepsia funzionale. “Può succedere infatti - chiarisce Brunati - che le emozioni negative non producano direttamente sintomi psicologici come ansia, panico e depressione ma “si scarichino” per così dire sulla pancia, che subisce i diversi stati d’animo e li elabora mandando segnali come gonfiore, borbottii o dolori”.
Quanto incide la regolarità dei pasti
Per favorire l’attività dello stomaco, i pasti dovrebbero essere consumati il più possibile a orari regolari e comunque mai di notte: rivoluzionare il ritmo di sonno e veglia può causare problemi. Chi svolge attività lavorative in orari notturni o a turni rischia di avere problemi di cattiva digestione.
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Mangiare di notte può far male alla salute?
La pennichella pomeridiana, è utile?
Dormire subito dopo il pasto rende più difficile e a volte anche dolorosa la digestione. Se assumiamo una posizione sdraiata o semi-sdraiata, facilitiamo anche la risalita di acido dallo stomaco all’esofago, favorendo il reflusso. “Al contrario - specifica il dottore - una pennichella di dieci minuti e comunque non oltre i trenta ripristina la veglia e favorisce le performance cerebrali”.
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