L’Ambulatorio di
Nutrizione del
Primus Forlì Medical Center, in collaborazione con l’Università di Bologna, ha avviato lo
studio della flora batterica sui pazienti per correggere i disturbi di salute legati a un suo indebolimento.
Sempre più spesso si sente parlare di
microbioma intestinale e dell’importanza che questo ha sulla nostra salute o sulla sua mancanza. Il microbioma, chiamato anche flora batterica, è l’insieme dei microrganismi – secondo gli studi si tratta di una colonia di almeno 100 mila miliardi di batteri, funghi e altri organismi – che colonizzano tutto il nostro organismo e che, tramite interazioni con l’ambiente circostante, svolge una serie di funzioni benefiche per l’essere che abitano.
Le
funzioni del microbioma non sono ancora del tutto chiare, ma gli scienziati sono concordi nell’affermare che il suo ruolo è fondamentale, tanto che si è cominciato a considerarlo un
vero e proprio organo, in grado di influire sul nostro stato di benessere.
Dello stesso parere è il
Dottor Massimiliano Piolanti, consulente presso l’Ambulatorio di
Nutrizione al
Primus Forlì Medical Center di Forlì, che elenca le funzioni finora note del microbioma: “Può potenziare il nostro sistema immunitario, ridurre l’infiammazione corporea, interagire con il nostro sistema nervoso centrale e in particolare può essere molto importante per la salute del nostro intestino. Si tratta, quindi, di un
indice di salute in tutto e per tutto”.
La relazione fra microbioma e cibo
Una recente metanalisi ha portato alla luce che ad oggi conosciamo poco più del 10% di ciò che può influenzare il microbiota intestinale e in gran parte si tratta di
cibo. ? interessante, quindi, poter vedere in che modo ciò che mangiamo agisce su questo organo.
Per questo motivo l’Ambulatorio di
Nutrizione del
Primus Forlì Medical Center ha aderito a un progetto di studio del microbioma umano. “L’accordo con il gruppo di Wellmicro Srl (spin-off dell’
Alma Mater Studiorum di Bologna) – spiega il
Dottor Piolanti – garantisce la competenza qualificata necessaria al processo di sequenziamento del DNA batterico e alla conseguente analisi bioinformatica e statistica dei dati del
Microbiopassport®”.
Quest’ultimo esame viene già praticato sui pazienti dell’Ambulatorio al fine di valutare la composizione del microbioma per poter
creare un piano dietetico personalizzato, basato sulle esigenze e le necessità del singolo paziente. “L’analisi del microbiota intestinale non può prescindere dalle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA batterico (
Next Generation Sequencing) estratto dalle feci. Tali tecniche, mediante le quali viene prodotto il Microbiopassport®, garantiscono un’
identificazione completa e affidabile del microbiota intestinale”.
Il
vantaggio di questo esame è duplice per il paziente: “Questo esame permette affidabilità e precisione di analisi, – sottolinea il
Dottor Piolanti – dando la possibilità ai nostri pazienti di avere dati scientifici, per poter affrontare in maniera consapevole qualsiasi problematica, grazie alle competenze specifiche che abbiamo sviluppato nel tempo”.
Un microbioma sano è sinonimo di salute
Perchè un paziente che si rivolge a un Ambulatorio di Nutrizione per correggere il proprio stile alimentare, seguire un tipo di alimentazione più sana e corretta e, oltre a perdere i chili di troppo, migliorare le patologie in corso, dovrebbe sottoporsi a un esame del proprio microbioma?
La risposta ci viene dal
Dottor Piolanti, che sottolinea, quanto sia importante mantenere in salute la nostra colonia di microrganismi per essere in salute noi stessi: “
Un microbiota sano ci protegge da diverse patologie (
辞产别蝉颈迟à,
diabete di tipo II, sindrome metabolica, malattie infiammatorie intestinali,
diverticoli,
tumore del colon-retto,
artrite reumatoide, fenomeni allergici e molto altro) calibrando e regolando le nostre funzioni metaboliche e immunitarie. Diversamente, un’alterata composizione dell’ecosistema (
disbiosi) può favorire l’insorgenza di tali patologie. Conoscere la composizione del nostro microbiota significa avere uno strumento per preservarne o migliorarne l’equilibrio grazie a opportune modifiche della dieta e dello stile di vita, favorendo il mantenimento o il recupero di un profilo sano”.
Di certo
il microbiota concorre alla salute e di certo non tutto si può risolvere con il microbiota, ma riuscire a studiare la sua composizione e capire se abbiamo la necessità di rinforzarlo o di sostenerlo è il primo passo verso un miglior stato di salute.