Una volta diagnosticata l’ernia inguinale, come curarla? Si è già sottolineato che
l’unica risolutiva cura per l’ernia inguinale è sempre l’intervento chirurgico.
Se però il medico ritiene opportuno un approccio di
vigile attesa, cosa si può fare per l’ernia inguinale in modo che essa non si evolva in modo preoccupante?
In presenza di ernie piccole e sintomi non invalidanti, il paziente può indossare
una mutanda elastica apposita. Altri rimedi possibili sono
riposo, esercizi concordati con un fisioterapista esperto e in alcuni casi l’assunzione di
farmaci antidolorifici e antinfiammatori, che però alleviano soltanto i sintomi. Molto importante è il ruolo della
dieta, che dev’essere ricca di fibre, in modo da prevenire la stipsi.
Ernia inguinale: intervento
Nei neonati e nei bambini, l’intervento di ernia inguinale è
sempre raccomandato per prevenire complicanze come l'incarcerazione. Negli adulti, la necessità di un intervento
dipende dall’evoluzione dell’ernia e dall’eventuale insorgenza di sintomi invalidanti.
La
preparazione per un intervento di ernia inguinale comporta
accertamenti clinici (esami del sangue, elettrocardiogramma, ecc.), una valutazione della storia clinica e l’osservanza di alcune raccomandazioni:
- Sospendere farmaci come antiaggreganti, anticoagulanti e FANS 10-14 giorni prima.
- Presentarsi a digiuno completo dal giorno precedente.
- Avere un accompagnatore.
- Smettere di fumare fino alla completa guarigione.
Un’ernia inguinale
come si opera? Le tecniche chirurgiche disponibili per un’operazione all’ernia inguinale sono principalmente due:
- Chirurgia a cielo aperto. Si anestetizza localmente o per via spinale la zona interessata, con la possibilità di ricorrere anche all’anestesia generale. Il chirurgo esegue un’incisione nella regione inguinale, riposiziona l’ernia all'interno dell’addome e rafforza la parete muscolare con punti di sutura. Solitamente, si utilizza una rete sintetica per fornire ulteriore supporto (ernioplastica).
- Chirurgia laparoscopica. Meno invasiva ed effettuata in anestesia generale, questa tipologia di operazione per ernia inguinale prevede l’inserimento di un laparoscopio attraverso piccole incisioni nell’addome. Il laparoscopio trasmette immagini ingrandite su un monitor, permettendo al chirurgo di visualizzare l’ernia e ripararla utilizzando strumenti specifici e reti sintetiche. A tutt’oggi le indicazioni raccomandate per l’approccio laparoscopico sono le ernie recidive e le ernie bilaterali.
Un’operazione all’ernia inguinale quanto dura? In entrambi i casi, la durata di un intervento di ernia inguinale è in media di
30-60 minuti, ma i tempi possono variare in base alla situazione.
La dimissione avviene solitamente il giorno stesso o il giorno successivo all’intervento. ? poi fondamentale seguire attentamente le indicazioni mediche per garantire una ripresa ottimale, che può variare in base a:
- Dimensioni dell’ernia trattata.
- Tipo di tecnica chirurgica utilizzata.
- Età e condizioni di salute generali del paziente.
Se si è trattata l’ernia inguinale con
laparoscopia, il recupero è generalmente più rapido, ma nei casi di ernie di grandi dimensioni o di precedenti interventi chirurgici addominali,
la chirurgia tradizionale può essere preferibile. In media,
il ritorno alle normali attività quotidiane avviene entro due settimane, mentre per un recupero completo possono essere necessarie
fino a un mese. Nei neonati e nei bambini, il recupero tende a essere più veloce e meno doloroso.