Vale la pena ricordare in primis
cosa sono le vene e come sono strutturate. Questi vasi sanguigni sono caratterizzati da una parete divisa in tre strati, a partire da quello più esterno:
- Tonaca avventizia, costituita da tessuto connettivo,
- Tonaca media, che è più delicata rispetto a quella delle arterie,
- Tonaca intima, lo strato più interno rivestito di cellule endoteliali.
Dunque, esattamente, cosa sono le varici? Si tratta di
vene dilatate, il cui percorso si presenta
ben visibile e tortuoso sulla superficie cutanea. L’aspetto tipico delle vene varicose, simile a un grosso cordone, è dovuto proprio al loro stiramento, in quanto devono occupare lo stesso spazio precedentemente utilizzato.
Esse fanno parte del
sistema venoso superficiale degli arti inferiori, che ha un ruolo molto importante: condurre il sangue periferico dalla superficie cutanea delle gambe fino al cuore. Nella sua totalità, il sistema venoso degli arti inferiori è costituito
dal sistema venoso profondo, dal sistema venoso superficiale e dalle vene perforanti: questi piccoli vasi sanguigni connettono il sistema superficiale a quello profondo, poiché questa è la direzione corretta del flusso sanguigno.
Quando durante il movimento i muscoli di polpaccio e coscia si contraggono, la spinta che si crea fa sì che le vene del sistema profondo portino il sangue verso il cuore e dunque in direzione contraria rispetto alla forza di gravità.
Il sistema periferico comprende
la vena grande safena e la vena piccola safena, che drenano un terzo del sangue refluo: la grande safena, il cui percorso inizia dalla caviglia e finisce nell’inguine, drena buona parte del sangue superficiale della coscia e della gamba; la piccola safena drena l’area posteriore della gamba.
L’efficienza del sistema venoso superficiale è legata a quella delle
valvole posizionate in tutte le vene delle gambe: queste
impediscono infatti il reflusso del sangue venoso, ricco di anidride carbonica, verso i tessuti periferici.