Riposo e stato di salute sono strettamente interconnessi, ed è proprio tale aspetto che permette allo studio del sonno la capacità di fornire importanti strumenti diagnostici e terapeutici. Il
russamento è un problema molto comune, più frequente tra gli individui in sovrappeso e tende a peggiorare con l’età. Può essere sintomo di ostruzioni alle vie respiratorie e non deve essere sottovalutato, soprattutto se cronico.
Ne abbiamo parlato con il
prof. Fabio Cirignotta,
neurologo esperto in Medicina del Sonno e Coordinatore della
Sleep Clinic di
Clinica Privata Villalba di
Bologna - il Centro specializzato per la diagnosi e il trattamento dei disturbi e delle patologie legate al sonno.
Prof. Cirignotta, quali sono le principali cause del russamento?
Il
russamento è un rumore inspiratorio provocato dalle vibrazioni del palato molle legate ad un restringimento delle prime vie aeree faringee. All’origine del disturbo c’è generalmente una deviazione del setto nasale, la presenza di
polipi nel naso, l’ingrossamento di adenoidi e/o tonsille, la congestione del naso. Frequentemente inoltre, il russare è conseguenza della perdita di tono dei muscoli del palato molle, compresi quelli dell'ugola, e della conseguente riduzione del lume delle prime vie aeree, per questo il fenomeno è frequente in età avanzata.
Il
russamento non costituisce in genere un problema per la salute del paziente ma quando è forte e continuo è spesso causa di grave disagio socio-familiare per il disturbo arrecato al sonno di chi deve dormire vicino alla persona che russa. Tuttavia, va detto che il forte russamento si associa ad un aumento dello sforzo respiratorio necessario per inspirare l’aria attraverso una via aerea ristretta e questo può in certi casi avere conseguenze sulla pressione arteriosa nel sonno, che nei soggetti normali si abbassa rispetto ai valori di veglia, mentre rimane stabile sui valori della veglia in alcuni forti russatori. Ma soprattutto il russamento rappresenta “la porta di ingresso” di una malattia, la
Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), che può avere serie conseguenze cardiovascolari e sulla sicurezza alla guida.
Quali sono i fattori di rischio che possono favorire il disturbo?
Il sovrappeso, il collo grosso, l’ipertrofia tonsillare e linguale, la mandibola retroposta (mento sfuggente), le stenosi nasali sono i principali fattori anatomici che favoriscono il
russamento. Ma anche in mancanza di questi si può russare per fattori “funzionali” come la ridotta funzione dei muscoli dilatatori del faringe che normalmente si attivano nella fase inspiratoria, opponendosi al collasso delle pareti faringee, oppure per una alterazione del controllo centrale del respiro. Va detto che questi sono gli stessi fattori alla base della
Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno.
L’alcool, i farmaci ipnotici, gli ansiolitici e alcuni antidepressivi accentuano il
russamento, e nei forti russatori favoriscono la comparsa di
apnee ostruttive, perché provocano una ipotonia della muscolatura faringea che facilita il collabimento e una depressione dei centri respiratori del tronco cerebrale.
Quanto conta la posizione che si assume durante il sonno? Quali sono le posizioni che possono favorire il russamento?
La posizione supina favorisce la caduta all’indietro della lingua e l’ostruzione faringea. Alcuni soggetti russano solo in posizione supina e non sul fianco, i russatori più gravi russano in tutte le posizioni.
Quali sono gli esami a cui si può ricorrere per indagare sul problema?
Una valutazione otorinolaringoiatrica è indicata per valutare eventuali fattori anatomici ostruenti le prime vie aeree. Il russamento necessita di esami strumentali:
- Quando si sospetti la presenza di apnee ostruttive. Di solito è il partner di letto che segnala che il russamento regolare è talora interrotto da pause silenziose che durano in genere da 10-20 secondi a 1 minuto
- In caso di concomitante presenza di cardiopatie aritmiche o di ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia farmacologica
- Quando al russamento si associa una importante sonnolenza diurna
- Quando, indipendentemente dalle apnee, il russamento rappresenta un importante problema socio-familiare per il disturbo apportato agli altri e lo si vuole per questo eliminare.
L’esame strumentale per studiare il
russamento e le eventuali
apnee ostruttive è la
poligrafia notturna, di solito eseguita a domicilio. L’esame consiste nella registrazione durante la notte del flusso d’aria oro-nasale, dei movimenti del torace e dell’addome, della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca, della posizione corporea e del rumore del russamento.
In alcuni casi è necessario registrare anche l’attività elettrica cerebrale, i movimenti oculari ed il tono dei muscoli sotto-mentonieri ai fini di individuare con più precisione i periodi di veglia e le diverse fasi del sonno, in tal caso l’esame prende il nome di
polisonnografia notturna.
Quali sono le soluzioni che abbiamo a disposizione per combattere il problema?
Se si tratta di
russamento semplice, senza apnee significative, di solito 5 apnee per ora di sonno sono da considerarsi “normali”, il primo consiglio da dare ad un forte russatore è quello di modificare il proprio stile di vita iniziando dalla dieta, anche pochi chili in meno sono talora utili per migliorare il disturbo.
Se il dimagrimento non è sufficiente ed il paziente è fortemente motivato ad eliminare il disturbo, sono possibili interventi chirurgici o l’applicazione di apparecchi endo-orali di avanzamento mandibolare (MAD) da parte di . Nel caso di
russamento solo in posizione supina, esistono anche dispositivi per ridurre al minimo il tempo di sonno trascorso in posizione supina. Qualsiasi sia la scelta terapeutica, è fondamentale che lo specialista al quale ci si rivolge abbia una documentata esperienza nella Medicina del Sonno. Non è consigliabile infine utilizzare i dispositivi anti-russamento pubblicizzati sui media e in rete senza una supervisione medica.
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