Un programma di prevenzione del piede diabetico e la diagnosi precoce si sono dimostrati strumenti di assoluta efficacia nel combattere le pericolose complicanze della patologia.
La prima forma di prevenzione del piede sono i controlli regolari, volti a verificare l’entità del rischio che una persona affetta da diabete ha di assistere alla manifestazione delle complicanze tipiche. Nella maggior parte dei casi analizzare il piede permette infatti di evitare il degenerare della patologia.
In base alle Linee guida recenti, la prevenzione del piede diabetico si articola in:
- Identificazione del piede a rischio
- Ispezione periodica ed esame del piede a rischio
- Educazione dei pazienti, familiari e sanitari
- Calzature adeguate
- Trattamento delle lesioni pre-ulcerative
Per identificare un paziente a rischio di piede diabetico è fondamentale esaminare i piedi. La frequenza dei controlli va valutata sulla base della probabilità che si manifestino ulcerazioni. In relazione al livello di rischio, è bene programmare controlli con il diabetologo che, a seconda dei casi, possono avere cadenza mensile, trimestrale e annuale.
La regolare ispezione del piede consiste anche nel verificare lo stato di igiene e l’uso di calzature adeguate. In seguito all’esame del piede, ogni paziente può essere assegnato ad una categoria di rischio che dovrebbe guidare la successiva strategia di prevenzione. Se un paziente diabetico presenta una neuropatia periferica, lo specialista andrà ad indagare in anamnesi la presenza di storia di ulcere pregresse del piede o una pregressa amputazione arti inferiori, oltre alla presenza di deformità del piede.
L’educazione, fornita in modo strutturato, organizzato e ripetuto al paziente svolge un ruolo importante nella prevenzione del piede diabetico. Le persone con diabete dovrebbero imparare a riconoscere i potenziali problemi del piede ed essere consapevoli dei passi da compiere quando necessario.
Risulta infatti di primaria importanza che il paziente controlli quotidianamente il piede per verificare la presenza di lesioni o ulcere e, qualora si notassero e si manifestassero dolori, formicolii o assenza di sensibilità, è necessario recarsi in un centro specializzato.
E’ inoltre importante valutare da parte dello specialista se la persona con diabete (e ogni membro della famiglia o un accompagnatore) ha compreso i consigli forniti, se è motivato ad agire e se ha sufficiente capacità di auto-cura. In caso contrario, è necessario discutere con chi può aiutare il paziente in questo compito: per esempio un non vedente non può adeguatamente fare l’ispezione. Dall’altra parte gli operatori sanitari che forniscono le istruzioni, dovrebbero ricevere una formazione periodica per migliorare le proprie competenze nella cura per i pazienti ad alto rischio di ulcerazione del piede.
Tali pazienti devono fare molta attenzione quando selezionano le scarpe da indossare: non dovrebbero essere nè troppo larghe né troppo strette, e non dovrebbero avere bordi o cuciture irregolari. Tutte le calzature devono essere adattate per conformarsi alla biomeccanica e deformità del piede del paziente.
Lo specialista valuta la forma della scarpa con il paziente in posizione eretta. Se la forma non è adeguata a causa della deformità del piede, o se ci sono segni di carico anomalo del piede (ad esempio, iperemia, calli, ulcerazioni), indirizza il paziente per calzature speciali.
In caso di rischio elevato, è possibile utilizzare calzature in grado di ridurre il carico a livello plantare per evitare l’insorgenza di ulcere. In caso di ulcere già presenti, invece, si possono realizzare trattamenti locali di medicazioni e utilizzare apposite scarpe curative temporanee che riducono il carico nella zona ulcerata e permettono di muoversi senza poggiarvi il peso.
Un’altra raccomandazione espressa dalle Linee guida per la prevenzione del piede diabetico è il trattamento di qualsiasi condizione pre-ulcerativa del piede. Questo comprende: la rimozione dei calli, la protezione delle vesciche o il loro drenaggio se necessario, il trattamento di unghie incarnite o ispessite, e la terapia per eventuali infezioni fungine.
Va inoltre posta grande attenzione anche nell’eseguire il taglio delle unghie in quanto il deficit di sensibilità soprattutto se abbinato ad una arteriopatia periferica può far si che qualsiasi piccola lesione provocata su una cute fragile si possa trasformare in una pericolosa lesione che non va mai trascurata.