Nel classificare i tipi di disturbi alimentari, si possono identificare tre principali aree di riferimento: anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo dell’alimentazione incontrollata.
Anoressia e bulimia
Il termine greco
anorexia, che ha dato origine alla parola comunemente usata, si pu¨° tradurre con “mancanza d’appetito”. Ma si tratta solo di un significato letterale, perch¨¦ l’
anoressia nervosa non impedisce affatto di sentire appetito: fa invece s¨¬ che la persona cerchi costantemente di
tenere sotto controllo il consumo di cibo e il peso del corpo, infatti, pi¨´ la persona si sente capace di controllare il cibo, pi¨´ aumenta la propria autostima e il proprio valore personale. Al contrario,
la percezione di mancato autocontrollo viene associato ad un aumento di peso e quindi alla vergogna e al senso di fallimento.
Chi ne soffre associa la magrezza al successo della propria strategia di controllo, che in realt¨¤ nasconde la volont¨¤ di padroneggiare ansie e disagi. Il momento del pasto si trasforma in un insieme di rituali legati a questa forma di controllo, che spaziano
dal semplice conteggio delle calorie allo sminuzzare le pietanze, passando per l’accumulo del cibo. Ma per quanto sia magra, la persona continua a vedere nel proprio corpo del peso in eccesso, tanto che, oltre a
negarsi il cibo (
anoressia di tipo restrittivo), pu¨° arrivare ad
abusare di diuretici e lassativi con l’obiettivo di raggiungere la forma ideale (
anoressia con condotte compensatorie).
A lungo termine, questo disturbo pu¨° avere conseguenze molto serie sulle funzioni vitali e dare il via ad altri disturbi:
In mancanza di un trattamento adeguato e tempestivo, l’organismo va in tilt e
l’anoressia pu¨° rivelarsi purtroppo fatale. Anche una condizione di sovrappeso e l’inizio di una dieta possono costituire un fattore scatenante di un DCA.
L’anoressia nervosa, per essere diagnosticata deve anche comportare una significativa riduzione del peso corporeo dovuta ad una restrizione calorica rispetto alla necessit¨¤, in base a genere, et¨¤, traiettoria di sviluppo e condizioni di salute. Secondo l’OMS occorre considerare il BMI (Body Mass Index), ovvero il rapporto tra peso e altezza al quadrato, che non dovrebbe essere inferiore a 17, in una condizione di normopeso, per effettuare diagnosi di anoressia nervosa.
La
bulimia nervosa si presenta a sua volta con l’impulso a
lasciarsi andare a grandi abbuffate, seguite da
azioni volte a eliminarne l’apporto calorico (
spurgo bulimico): oltre all’abuso di lassativi e diuretici, il paziente pu¨° scegliere la strada del vomito autoindotto. Si tratta di comportamenti ricorrenti, vere e proprie dipendenze alimentari che non tengono conto del reale livello di fame o di gusti particolari:
la persona che soffre di bulimia pu¨° cibarsi di qualsiasi alimento abbia a disposizione.
L’abbuffata viene definita come il
consumo di una eccessiva quantit¨¤ di cibo, significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo (ad esempio 2 ore) ed in circostanze simili,
minimo 1 volta a settimana per un periodo di tre mesi. Di solito la persona a causa della vergogna sperimentata, si abbuffa di nascosto, in genere come conseguenza di emozioni negative e disturbanti,
arrivando a perdere il controllo di quanto e cosa si stia mangiando, durante l’abbuffata.
Le modalit¨¤ con cui il soggetto si abbuffa hanno le caratteristiche del
craving, ovvero di un desiderio incontrollato di un cibo che altrimenti si sarebbe evitato (ad es. carboidrati e zuccheri), fino a che non arriva a sentire anche sensazioni di dolore fisico che lo inducono ad interrompere l’abbuffata. Le conseguenze dell’abbuffata portano la persona a provare un
fortissimo senso di colpa, disperazione, inadeguatezza e fallimento che a sua volta pu¨° far degenerare lo stato psichico della persona, portandolo a mettere in campo condotte compensatorie come il vomito, l’uso di diuretici e lassativi, il digiuno e l’iperattivit¨¤ fisica.
Come nel caso dell’anoressia, la bulimia pu¨° portare a complicazioni mediche, come:
- patologie renali
- problemi dentali e alitosi dovuti all’acido da vomito autoindotto
- malnutrizione e anomalie intestinali
- perdita dei capelli
- alterazione del ciclo mestruale nelle donne
- disfunzione erettile negli uomini
- ¾±²Ô´Ú±ð°ù³Ù¾±±ô¾±³Ù¨¤ nelle donne
- forti scompensi elettrolitici, a loro volta responsabili di disturbi cardiaci e muscolari
Secondo i dati, l’anoressia
si manifesta nelle donne con una frequenza compresa fra lo 0,3% e lo 0,5%, mentre la bulimia lo fa in un range compreso fra 1% e 2%. Pi¨´ elevate sono le percentuali se si considerano i soggetti adolescenti o giovani: 2% e 4% rispettivamente. Ancora pi¨´ articolata ¨¨ quella “zona grigia” in cui sono comprese le donne in fascia d’et¨¤ 15-25 che presentano solo alcuni sintomi di bulimia e anoressia, ma che hanno comunque bisogno di trattamenti specifici: in questo caso, si arriva a una percentuale del 10%. Talvolta la persona affetta da DCA pu¨° alternare periodi di anoressia a periodi di bulimia.
Disturbo da alimentazione incontrollata
Il
disturbo da alimentazione incontrollata, o Binge Eating Disorder (BED), ¨¨
quello pi¨´ frequente nei soggetti di sesso maschile.
Ma cosa si intende con alimentazione incontrollata?
- Abbuffarsi in modo ricorrente, in media 1 volta alla settimana, durante un periodo di almeno 3 mesi
- Durante le abbuffate, mangiare fino a raggiungere una pienezza eccessiva, ingerire molto cibo senza avere davvero fame o molto pi¨´ velocemente del solito e provare un senso di spiacevole pienezza con perdita di controllo durante il consumo del cibo
- Cibarsi in solitudine con conseguente senso di colpa
Si pu¨° identificare in questa particolare disfunzione alimentare la prova di un
legame fra disturbi alimentari e ´Ç²ú±ð²õ¾±³Ù¨¤? C’¨¨ da dire che
l’´Ç²ú±ð²õ¾±³Ù¨¤, al contrario dei DCA non ¨¨ una patologia psichiatrica, ma pu¨° essere un fattore di rischio per questi disturbi, cos¨¬ come pu¨° avere cause e conseguenze psicologiche.
Al contrario di quanto accade con la bulimia nervosa dove la persona arriva a usare condotte compensatorie perch¨¦ ¨¨ presente la paura di ingrassare, nel disturbo da binge eating non vi ¨¨ questa componente, tanto che la questo disturbo pu¨° generare a sua volta come
conseguenza molto diffusa proprio l’´Ç²ú±ð²õ¾±³Ù¨¤. Altra differenza fondamentale rispetto alla bulimia, ¨¨ il meccanismo psicologico alla base:
il binge eating potrebbe infatti costituire un atto di fuga da un’emozione difficilmente gestibile.
Ecco perch¨¦ non di rado viene associato ad
altri comportamenti compulsivi come autolesionismo, cleptomania, abuso di alcool o sostanze stupefacenti. La
sindrome da alimentazione notturna ¨¨ invece una forma di BED in cui si manifesta anoressia durante il giorno, seguita di notte da un’insonnia che il paziente pu¨° neutralizzare solo mangiando in grandi quantit¨¤.