La celiachia è un’enteropatia infiammatoria permanente di natura autoimmune che colpisce l’intestino tenue e presenta anche un interessamento sistemico. Si manifesta in soggetti geneticamente predisposti e viene innescata dall’ingestione di glutine, una proteina presente in grano, orzo, segale e altri cereali. Il glutine, dunque, si trova principalmente in alimenti di uso comune come pane, pasta, pizza, biscotti e snack.
Nelle persone celiache, l’esposizione a questa proteina provoca una risposta infiammatoria cronica che danneggia la mucosa intestinale, causando l’appiattimento dei villi intestinali, strutture essenziali per l’assorbimento dei nutrienti, e un’infiltrazione di linfociti nella mucosa stessa. La perdita dei villi porta a un malassorbimento di nutrienti essenziali, causando tutta una serie di sintomi.
Cenni storici
L’osservazione medica della celiachia ha radici antiche: la patologia è stata descritta per la prima volta da Areto di Cappadocia intorno al 250 d.C.: egli citava i "koiliakos", ovvero "coloro che soffrono negli intestini". Nel 1856, Francis Adams tradusse questo termine dal greco, introducendo il termine "celiaci" in lingua inglese.
Fu poi Samuel Gee, nel 1888, a fornire una descrizione dettagliata della celiachia, evidenziando i sintomi in pazienti adulti e bambini e ipotizzando che una dieta adeguata fosse la chiave del trattamento. Tuttavia, identificò erroneamente questa dieta in alimenti come patate, banane e frumento, non comprendendo ancora il ruolo negativo del glutine.
Un avanzamento rilevante nella comprensione della celiachia avvenne nel 1945, grazie a Willem Karel Dicke. Fu questo pediatra olandese a notare che durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa della carestia che colpì l’Europa settentrionale, la dieta fu forzatamente priva di glutine e nei bambini celiaci ciò si traduceva in un notevole miglioramento dei sintomi. Alla fine della guerra, con l’arrivo di aiuti alimentari che includevano pane e pasta, i sintomi nei bambini tornarono rapidamente, a conferma del ruolo negativo del glutine.
Queste osservazioni portarono alla consapevolezza che l’unica terapia efficace per la celiachia è l’eliminazione completa del glutine dalla dieta.